Una gita sull’Ortigara per ricordare Mario Rigoni Stern, celebre scrittore
Mancano meno di 3 mesi al periodo natalizio e, durante una visita alla Libreria Alessia di Fiorano al Serio per “tastare il terreno” per un regalino, scambio due parole con il titolare, l’amico Roberto Squinzi. Si parla di alpini, di guerra e di vacanze. Una semplice chiacchierata tra due persone che si stimano ed hanno molti punti in comune; è l’inizio di un viaggio che ci porterà lontano. Passano le settimane e a San Valentino torno a trovarlo. Ci balena nella testa qualcosa, non sappiamo ancora bene cosa, ma guardandoci negli occhi capiamo che stiamo per partorire un’idea che potrà rivoluzionare il modo di collaborare in Fiorano. Mi chiede: “sei stato ancora sull’Ortigara e sul Pasubio?” Non l’avesse mai detto. Subito pensiamo la stessa cosa. Non sono ancora chiari ne il quando ne il come, ma noi andremo là, su quelle vette. È il Giovedì Santo, passo in libreria per gli auguri e vengo invitato il giorno di Pasqua a pranzare a casa Squinzi; come dire di no? …É quello che io definisco il giorno 0. C’è anche il fratello, alpino pure lui, iscritto a Nembro ed indispensabile contatto per il futuro della manifestazione. Parliamo, parliamo, parliamo e ormai la bozza dell’idea è nata: il 15 ed il 16 giugno, Alessia Libreria ed il gruppo alpini di Fiorano al Serio, organizzeranno una gita storico-culturale sui monti Ortigara e Pasubio, il tutto per il 5°anniversario della morte del grande scrittore-alpino Mario Rigoni Stern. Si susseguono le discussioni, il programma muta di continuo, si toglie, si aggiunge, si cambia, ma ecco che ci sono le due svolte principali: la prima è che Roberto decide di organizzare uno spettacolo teatrale in vetta all’Ortigara chiedendo la collaborazione del Corpo Musicale di Fiorano al Serio. Contatta il maestro, Giacomo Bernardi, che risponde favorevolmente; tanto di cappello (anche alpino!) ai musicisti, che porteranno in vetta (2.105 m.) gli strumenti per lo spettacolo, grancassa compresa. La rappresentazione sarà “Storie di Tönle”, tratta dall’omonimo romanzo di Mario Rigoni Stern. La seconda svolta che viene al progetto arriva tramite la collaborazione del gruppo alpini di Nembro che ci trova il posto dove pernottare: sarà presso gli alpini di Rosà (Vicenza), gruppo gemellato con Nembro. Si prepara la locandina dell’iniziativa che viene affissa in punti strategici del paese.
Il programma prevede:
– sabato 15 giugno partenza da Fiorano al Serio con mezzi propri, arrivo al piazzale Lozze di Asiago passando da Rosà, inizio della camminata che ci porterà alla colonna mozza dell’Ortigara, montagna mitica per gli alpini! Pranzo al sacco e spettacolo di Roberto Squinzi, con i temerari (ci vuole fiato a suonare oltre i 2000 mt. di quota!) e preparatissimi musicisti della Banda di Fiorano al Serio. Messa in onore dei caduti, ritorno ad Asiago e tappa al cimitero sulla tomba di Rigoni Stern, dove commemoreremo il grande scrittore alla presenza del figlio, che ricorderà con parole significative la figura del padre. A seguire partenza per Rosà dove il gruppo alpini locale, oltre ad averci offerto una “merenda” presso un maso dell’altopiano ed una succulenta cena poi, ci ha messo a disposizione ben due palestre con brande/letto per tutti.
– domenica 16 giugno partenza da Rosà per il monte Pasubio e la storica strada delle 52 gallerie di guerra, arrivo al rifugio Achille Papa, pranzo al sacco, discesa alle macchine e ritorno a Fiorano.
L’adesione sarà sopra ogni nostra aspettativa; saremo più di un centinaio a partecipare, mentre altra gente proveniente dall’altopiano di Asiago si aggregherà in vetta all’Ortigara per vedere lo spettacolo. Dopo una notte insonne per l’agitazione siamo al giorno della partenza. Il serpentone di macchine si mette in moto alle ore 6 dalla sede degli alpini di Fiorano al Serio: ben 17 auto ed un piccolo pullman per la banda. Arriviamo a Rosà e partiamo scortati dai loro alpini verso piazzale Lozze, da dove a piedi raggiungeremo la vetta dell’Ortigara. La strada sterrata che porta a Lozze è in cattivo stato: la neve, che fino a qualche giorno prima la copriva, ha rovinato la carreggiata riempiendola di buche ed un’auto del nostro gruppo è costretta a parcheggiare a lato e a farsi venire a prendere. Arriviamo in vetta e visto il ritardo accumulato rispetto al programma, di comune accordo con il disponibilissimo parroco Monsignor Goffredo Zanchi, si decide di sostituire la messa con un breve, ma molto toccante, momento di preghiera. Scendiamo al cimitero di Asiago e ad attenderci troviamo il figlio di Mario Rigoni Stern. Poniamo un omaggio floreale sulla tomba dello scrittore e leggiamo alcuni significativi passi tratti da “Il sergente nella neve”. Preghiera dell’alpino e parola al figlio di Rigoni.
Per chi ha capito il senso di tutta l’iniziativa questo sarà il momento focale della nostra uscita. Vedere il figlio di Rigoni commuoversi davanti a tanta gente venuta da lontano per ricordare suo padre, vedere i molti bambini che erano al seguito del nostro gruppo ascoltare ammutoliti le gesta di questo incredibile scrittore, guardare i loro genitori con gli occhi lucidi rendersi conto di chi fosse veramente Mario Rigoni Stern (per molti è “solo” un grande alpino, per altri un grande scrittore, per altri ancora entrambe le cose – dimenticandoci che prima di tutto fu un grande uomo che con incredibile umiltà ha sempre messo al primo posto nella sua vita l’amore incondizionato per l’uomo e per la natura) ci ha ripagati di tutte le discussioni, a volte anche accese ma sempre rispettose, che ci sono state per organizzare questa bellissima occasione per tutti.
Aperitivo in agriturismo ed arrivo a Rosà per la cena, doccia e meritato riposo.
La mattina seguente, dopo uno scambio d’idee avvenute la sera precedente, ci dividiamo in due gruppi: uno parte per il monte Pasubio, l’altro, quello più provato dalle fatiche della giornata precedente, verso il monte Grappa e successiva visita alla cittadina di Bassano.
Gruppo del Grappa: partiamo alle ore 9 ed arriviamo al famoso Ossario. Visitiamo sia quello italiano che quello austro-ungarico. Giro nel museo e del rifugio sotterraneo, una sorta di fortezza lunga 5 km, di cui oggi agibili solo 1,5 km, scavata interamente nel cuore della montagna (immaginatevi lo stupore dei bambini…) ed attorniata da un complesso di trincee da poco ripristinate. Pranzo e discesa verso la graziosa Bassano del Grappa. Giro tra le vie e gli eleganti palazzi del paese e passaggio, obbligato per gli alpini, sul famoso ponte dell’omonima canzone (Sul ponte di Bassano). Visita al museo alpino adiacente, “giro” veloce di Tagliatella, bevanda tipica del posto a base di grappa e partenza per Fiorano, dove alle 19 arriviamo senza problemi.
Gruppo del Pasubio: partiamo alle ore 8 verso la montagna che, per via delle numerose perdite, viene chiamata “il Golgota degli alpini”. Per il possesso di un piccolo pianoro lungo 200 metri e largo 80, gli italiani persero infatti 4.370 uomini e gli austriaci 3.492.
C’è un po’ di timore di restare imbottigliati nel traffico a Schio, per via del raduno alpino del 3°raggruppamento, Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia, dove sono previste dalle 40.000 alle 60.000 persone. Fortunatamente, grazie alle strade secondarie conosciute dalla nostra guida di Rosà, passiamo indenni ed arriviamo al parcheggio da cui diparte la famosa e suggestiva Strada delle 52 gallerie.
La partenza della camminata in direzione Porte del Pasubio è avvenuta alle ore 10,00 circa a passo tranquillo, caratterizzata da diverse soste sul tracciato per abbeverarsi, recuperare energie spese e gustare uno splendida vista, per lunghi tratti caratterizzata da dirupi invalicabili che sovrastano il paesaggio a valle e a monte da imponenti rocce percorribili unicamente da un sentiero appositamente scavato per dominare la montagana.
Un itinerario di certo più impegnativo dell’ascesa al Monte Ortigara, ma non troppo, il giusto per poter regalare alle numerose famiglie presenti quel giorno sull’itinerario, emozionanti frangenti di un vissuto storico e dell’abilità dimostrata dai nostri soldati per soccorrere i loro compagni.
Una buona giornata pure dal punto di vista meteorologico, che ha reso gradevole anche il fresco delle cinquantadue suggestive gallerie attraversate a lume di torcia e, in prossimità del rifugio, di alcune chiazze di neve per la gioia dei più piccoli.
L’arrivo al rifugio Achille Papa situato ad un’altitudine di 1928 m., è avvenuto alle ore 12,30 circa e dopo un pranzo in compagnia e un meritato riposo, tra una chiacchierata e l’altra è iniziato il comodo viaggio di ritorno lungo il sentiero agevole e altrettanto panoramico del versante settentrionale.
L’arrivo al parcheggio auto è avvenuto alle ore 16,00 circa, una breve sosta di raggruppamento e via in macchina verso Fiorano.
Senza alcun dubbio l’esperienza si può dire positiva. Qualcosa è da migliorare, qualcosa da modificare, ma sentendo i diversi pareri dei partecipanti esperienze di questo genere sono sicuramente da ripetere.
Trovare soluzioni come quelle messe in campo per la gita sull’Ortigara e sul Pasubio, a costi praticamente inesistenti, non sarà facile, ma ci proveremo. L’importante sarà non snaturare le basi su cui si è fondata tutta l’iniziativa e cioè che non deve essere una vacanza, ma un appuntamento dove più realtà del paese collaborano in sinergia mettendo ognuno a disposizione del collettivo le proprie competenze ed abilità, trovando luoghi o personaggi che siano stati di vitale importanza per la storia della nostra Italia, perché siano da monito ed esempio per tutti coloro che parteciperanno.
Un capitolo a parte lo meritano gli alpini di Rosà, persone incredibili. Un gruppo straordinario! Abbiamo ricevuto tantissimi complimenti, ma senza di loro non sarebbe stato possibile nulla. Sin dal giorno in cui sono stati contattati hanno risposto alla grande. Ma per rendere bene l’idea bisogna elencare tutto:
sabato ci hanno aspettato nella loro sede con la colazione pronta per tutti. In sei persone ci hanno fatto da guida sull’Ortigara, portati al cimitero di Asiago e in un agriturismo per, come dicevano loro, un “aperitivo veloce” (per noi è stata una sorta di cena anticipata). Arrivati a Rosà per la cena, ci hanno riempito come dei tacchini. Hanno messo a disposizione le palestre del Comune (a cui va un sentito ringraziamento), con brande su cui dormire e possibilità per tutti di farsi una doccia. La domenica di nuovo colazione per tutti, una guida per il Pasubio ed il vice-capogruppo e sua moglie per il Grappa. Il tutto senza volere neppure un euro. Penso che questo spieghi perfettamente con chi abbiamo avuto a che fare: gente semplice, gente di montagna con dei valori ormai quasi scomparsi. Gente ospitale ed onesta, sincera e solidale, allegra e rispettosa: gente alpina che ci è entrata nel cuore a cui non smetteremo mai di dire grazie perché ci avete regalato due giorni memorabili.
Un grazie all’alpino Pierluigi di Nembro per aver fatto continuamente da tramite con il gruppo alpini di Rosà, ed un grazie al Corpo Musicale di Fiorano al Serio che con la serietà che lo contraddistingue non ha mancato di dare un apporto fondamentale alla giornata dell’Ortigara.
Alpino, Nicola Vermi





