Solennità patronale di San Bernardino con una particolare ricorrenza in più da festeggiare in quel di Semonte: ricorre, infatti, il 60° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di Padre Enrico Colleoni, missionario comboniano, da altrettanti anni operante in Africa.
Ulteriori appuntamenti si sono pertanto aggiunti al tradizionale falò di San Bernardino di sabato 18 maggio, al Sacramento di Confermazione, presieduto da Mons. Eugenio Coter Vescovo, del giorno successivo, e alla solenne celebrazione di lunedì 20, giorno della festività patronale, accompagnata, come le Sacre Cresime, dal canto della Corale San Bernardino e seguita dalla processione con la statua del Santo.
Domenica 19 maggio una Santa Messa Solenne ed un pranzo conviviale, sobrio ma festoso, hanno voluto ricordare l’ordinazione Sacerdotale di Padre Enrico avvenuta nel 1964. Al termine del banchetto, cui hanno partecipato parenti e amici di padre Enrico, oltre a un discreto numero di parrocchiani, si è voluta tracciare una sua breve biografia con proiezione di scatti dell’infanzia, di “feste in parrocchia” e di alcuni momenti di vita missionaria che risulta impossibile concentrare in poche righe.
Quando nel 1948, all’età di dieci anni, Enrico entra nel seminario di Crema per frequentare la quinta elementare, sono già allievi dello stesso istituto due suoi fratelli fra cui Zaverio (1927-2022) poi missionario per quasi sessant’anni in California. Dopo le medie, il ginnasio e un anno di noviziato, nel 1956, viene mandato in Inghilterra per imparare la lingua che gli servirà in missione, completa il noviziato e frequenta il triennio liceale prima di rientrare in Italia dove termina gli studi con i quattro anni di teologia che precedono l’Ordinazione Sacerdotale del 28 giugno 1964 nell’allora particolare circostanza dei festeggiamenti per il centenario del piano di “Salvare l’africa con l’Africa” lanciato da Daniele Comboni (1831-1881), fondatore degli istituiti dei Missionari Comboniani e successivamente beatificato e canonizzato da Giovanni Paolo II.
Celebra le prime messe a Fiorano, suo paese natale, e a Semonte, dove la famiglia si è da poco trasferita, viene quindi destinato alla missione di Angal, la prima fondata dai Comboniani in Uganda, per cui parte nel dicembre successivo.
Impossibile ripercorrere tutte le tappe della sua vita missionaria ma giusto ricordare alcune delle attività che lo hanno coinvolto. Resosi immediatamente conto dell’ impossibilità per un unico missionario di soddisfare le esigenze di un popolazione assai numerosa e sparsa su un vasto territorio, si impegna da subito nella creazione di centri destinati alla formazione di aspiranti catechisti. Nello stesso periodo traduce nella lingua locale che è solo orale i testi per la celebrazione della messa; in seguito, oltre a tradurre il Nuovo Testamento, rinnova la musica liturgica introducendo canti locali accompagnati da strumenti tradizionali.
L’apostolato prosegue con il trasferimento in altre missioni e con momenti anche drammatici come quando, nel 1979, il territorio è occupato dai miliziani del destituito generale Amin che compiono razzie e assassini.
Rientrato in Italia nel 1982, vi rimane per otto anni con l’incarico di padre maestro presso il noviziato di Venegono Superiore (Varese) che lui stesso aveva frequentato; ha modo di fermarsi, riflettere, leggere e imparare perché, come lui stesso afferma,” in missione si diventa poveri con i poveri, anche a livello intellettuale”.
Ritornato in Uganda, è cappellano in carcere, qui incontra poveri reietti, spesso innocenti ma condannati a morte solo perché impossibilitati economicamente ad una adeguata difesa. Seguono altre missioni a cui si accompagna la realizzazione di importanti opere strutturali e solidali a sostegno di un progetto di alfabetizzazione. Nel 2005 è trasferito a Lusaka, capitale dello Zambia, per essere padre maestro dei seminaristi, incarico a cui affianca il servizio in alcune parrocchie; successivamente è destinato ad una diocesi vicina al confine con Malawi e Mozambico dove apre una nuova comunità comboniana e esegue la formazione di prete e suore locali.
Annualmente ritorna nella sua Semonte fra fine primavera ed inizio estate collaborando all’ attività parrocchiale; a fine luglio tornerà nuovamente in Uganda, laddove iniziò la propria missione sessant’anni fa; per l’occasione la comunità semontese ha voluto raccogliere un piccolo contributo che possa sostenere le sue attività in Africa.
Auguri Padre Enrico.
Benny