Come anticipato sul numero di luglio scorso di Paese Mio, sabato 9 agosto, vigilia della ricorrenza di San Lorenzo, a termine dei lavori di restauro, è stata inaugurata la Chiesetta dedicata al Santo. La piccola chiesa ha un valore storico particolare essendo la più antica fra quelle oggi presenti in Vertova, ne fanno menzione i documenti relativi alle visite pastorali dei Vescovi conservati presso gli archivi della Curia e la più remota fonte documentaria risale al 1575 per la visita apostolica di San Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano.
Come riportato dal volume Vertova appunti di storia del 1947 di Don Bartolomeo Ferrari “Non si conosce l’epoca della sua costruzione che avvenne, come è facile rilevare in due tempi diversi. Certo è antichissima e d’intonazione lombarda. Originariamente l’interno doveva essere a soffitto con travi, ma ora ha il volto di stile cinquecentesco. Ha una sola navata diritta, piuttosto bassa, con un piccolo presbiterio e un campanile, in pietra viva, discreto di stile lombardo”. Il vertovese Don Pino Gusmini, nei suoi Studi e Disegni, a proposito dei due blocchi della struttura, specificava che uno, costituito da presbiterio e campanile, risale al 1400 mentre l’altro è composto dalle tre campate a volta, databili al 1600, che segnano l’ingrandimento successivo della chiesa.
Patrimonio di un passato fatto di gente povera ma devota che trovava nella preghiera le forze per superare quotidiane difficoltà, la chiesa nel corso dei secoli ha certo rappresentato un punto di riferimento per tanti vertovesi, pastori e mercanti che in essa veneravano oltre a San Lorenzo anche San Fermo. Entrambi compaiono ai lati della Madonna col Bambino nella pala d’altare realizzata dal pittore Angelo Bonfanti, autore dell’intera opera di restauro del 1941 comprensiva anche della nuova decorazione interna, dell’intervento su antichi affreschi, dello spostamento della nicchia con statua del Santo opera del semontese Costante Coter e del rifacimento dell’intonaco esterno con la facciata dipinta a bande orizzontali.
Lo stesso prospetto fu oggetto del successivo intervento del 1976 allorché si rese necessario riparare tetto, abside e fianchi rovinati da tempo e da umidità; durante i lavori si scopri che l’intonaco di calce nascondeva pietre vive assai belle e si convenne di restituire alla facciata la probabile forma originaria, si aprirono allora le due finestre basse mentre si decise di conservare la decorazione del rosone e il piccolo affresco sopra la porta raffigurante San Lorenzo.
Ben lieto di assistere alla riapertura del luogo di culto prima del passaggio di consegne nella guida della comunità, il parroco don Giovanni Bosio descrive con piacere gli attuali restauri da lui organizzati ed incoraggiati. “Sono proprio felice di poter vedere terminati i lavori per riportare l’antica chiesetta allo splendore che merita. Aveva bisogno di ritornare a splendere come le spettava per la sua storia antica!” Queste le sue parole sul bollettino parrocchiale dove ben riassume gli interventi compiuti che seguono l’acquisto della nuova mensa e di alcuni banchi avvenuto pochi anni prima. Nel sistemare la pavimentazione, si sono ritrovati resti antichi che hanno reso necessario il via libera della “Belle Arti”, le piastrelle di granito antico sono quindi state tutte lucidate e riposizionate; sono affiorati anche antichi affreschi bisognosi, così come gli stucchi e i colori di pareti volta, di ripulitura e restauro nel rispetto di collocazione, contenuti e fattura; si è provveduto poi a rinnovare e adeguare l’illuminazione e si è intervenuti anche sull’impianto microfonico. Le spese totali per l’intervento sono ammontate a 120.000 euro da aggiungere ai 40.000 necessari per i recenti lavori precedenti; tutto finanziato in particolare da un cospicuo lasciato testamentario di un benefattore della contrada ma più in generale dalle offerte di fedeli, devoti e persone attente alle tante cose che meritano di essere conservate.
Nel periodo estivo, presso la piccola chiesa, collocata nella bella piazzetta omonima che ogni 10 agosto ospita il concerto bandistico in occasione proprio della festività di San Lorenzo, si è quindi tornata a celebrare la Santa Messa vespertina del lunedì.
Si spera che continui ad essere frequentata, anche solo in memoria di ciò che ha rappresentato per i nostri avi; come riportato su un opuscolo edito per l’occasione “La sensibilità moderna ci porta a trascurare queste piccole oasi di spirito. Cerchiamo con tenerezza di tener fede alle nostre vecchie memorie.”
Luca Gualdi