Serata speciale dedicata a progetti speciali rivolti a bambini altrettanto speciali. Questo il sunto della serata di venerdì 24 novembre 2023 presso la sala polivalente della Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova: gli amici dello JachyDay, andando oltre gli eventi per il divertimento dei bimbi che li contraddistinguono (l’ultimo lo scorso luglio, a Semonte), hanno voluto un approfondimento al fine di rendere partecipi i tanti sostenitori in merito ai progetti attuati, attraverso l’Associazione ConGIULIA Onlus, nel reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Sono intervenuti a tal proposito il Dottor Massimo Provenzi, primario responsabile del reparto, e le dottoresse Annalisa Cornelli, fisioterapista, e Francesca Liparoto, pedagogista.
In apertura di serata, a Papà Fabri e mamma Sonya, genitori del piccolo Jacopo che ci ha lasciato ad inizio 2021, è toccato il compito di spiegare lo spirito di grande festa che vuole animare gli eventi benefici in ricordo del loro angelo, riprendendo proprio quelle giocose e spensierate giornate che, nel semplice ambito famigliare, erano per lui pensate. Prima di lasciare spazio ai medici hanno quindi voluto ringraziare per la generosità di tante donazioni che hanno permesso, in circa due anni, di raccogliere oltre € 30.000; affermando di non porsi limiti, hanno individuato un obiettivo minimo, fissato simbolicamente a quota 100.000, da raggiungere ma anche poi superare per continuare a finanziare gli importanti progetti che, proprio come si è voluto spiegare nel corso del dibattito, vanno ben oltre le cure mediche ma riguardano servizi tesi a rendere il periodo di cure e ricovero il più docile possibile.
La parola è quindi passata al Dott. Provenzi che ha illustrato come i bambini e i ragazzi fino ai 18 anni accolti in reparto necessitino non solo di cure ma anche di un particolare sostegno per il percorso che si trovano chiamati ad affrontare, obbligati ad abbandonare le proprie case, le proprie abitudini, le proprie scuole per essere ricoverati, per un periodo che è sempre più lungo di quanto ci si aspetti, in un ospedale che è un luogo nuovo e sconosciuto che si cerca di far vivere come una seconda casa con camerette personalizzate per ogni degenza.
Un adeguato sostegno psicologico permettere innanzitutto di rafforzare quel legame che deve necessariamente crearsi fra il personale medico e i piccoli pazienti, un rapporto che prevede empatia dal un lato e fiducia dall’ altro; serve però anche un supporto scolastico che permetta a ciascuno di continuare il percorso di studi, a seconda delle diverse fasce d’età, varia il modo di relazionarsi ma la narrativa riveste sempre un ruolo assai importante e fondamentale è il lavoro pedagogico che da modo di vivere emozioni e tenere attiva la creatività attraverso fantasiose fiabe, storie o, per i più grandi, narrazione dei fatti vissuti direttamente; basilare è inoltre il sostegno ludico per poter, finché possibile, continuare a giocare, come ogni altro bambino o ragazzo, ma che si traduce anche nella necessaria attività fisiatrica al fine di riacquistare la normale mobilità dopo lunghi giorni passati forzatamente a letto. Fra le figure di sostegno presenti all’ interno dell’ ospedale non possono mancare anche altri specialisti chiamati ad alleviare il dolore dove possibile o ad intervenire per altri disturbi spesso conseguenza di cure particolarmente invasive e, quando appena possibile, ai piccoli pazienti viene talvolta offerta la possibilità di brevi rientri alla propria casa dove troveranno il supporto di infermieri domiciliari
Dopo l’intervento dei medici, due coppie di genitori hanno avuto l’opportunità di narrare le esperienze da loro vissute mettendo in risalto sia la straordinaria professionalità che l’umana sensibilità riscontrata in reparto; particolarmente toccante il momento in cui il piccolo Mario, paziente ora guarito di otto anni, ha voluto leggere una propria letterina di ringraziamento che ha quantomeno pizzicato le corde emozionali di tutti i presenti.
Chiusura altrettanto intensa con un video realizzato da Sonya, mamma di Jacopo, che ha pensato a una storia con protagonisti i bambini speciali che vivono nel reparto visto come un castello, altrettanto speciale, per piccoli che sono veri eroi e che, in un’immagine suggerita dal dott. Provenzi, rappresentano stelle che lasciano un proprio segno e che brilleranno per sempre in un cielo luminoso verso il quale non possiamo esimerci di alzare il nostro sguardo.
Luca Gualdi








