Nelle settimane prima di Natale, gli studenti delle classi 1c e 1d della scuola media hanno partecipato all’iniziativa “Per le vie di Cene”, organizzata dal circolo culturale “Insieme per Cene”, imparando a conoscere tanti luoghi e tanti segreti del paese. Informazioni, peraltro, raccolte nel libro “Vita e nomi d’altri tempi. Toponimi del territorio di Cene” scritto da Rosa Peracchi e pubblicato proprio dal circolo culturale.

 

Questo il commento dell’alunna Sofia, della classe 1d.

Con i volontari Rosa Peracchi, Gianni Zanetti, Giulia Chiappa e Raffaella Proscia, la mia classe ha camminato per le vie di Cene per scoprire i luoghi più importanti del nostro paese. La prima tappa è stata “ol laandére”, il vecchio lavatoio pubblico costruito nel 1898, nonché l’unico rimasto in paese. Gianni ci ha spiegato che serviva per lavare i vestiti, ma anche alle donne per chiacchierare tra loro e passare del tempo insieme.  Nel tragitto verso il lavatoio abbiamo visto una pietra sulla facciata dell’arco d’ingresso di una casa che riporta l’importante data del 1494 e che io non avevo mai visto.

Successivamente, siamo arrivati alla casa di Gianni che un tempo era “la Pretüra”. Qui abbiamo ammirato la finestra antica con le grate intrecciate tra loro. Quindi, abbiamo visto “ol Piputì”, il più antico manufatto in marmo di Cene (la parte inferiore), che rappresenta un neonato in fasce, e la Madonnina, la chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie.

Scendendo da via Bernardo Fanti, poi, ci siamo fermati di fronte alla “Ca del Cüradì”, chiamata così perché in passato era la casa del curato del paese. Abbiamo proseguito verso via Molini per arrivare alla sede degli Alpini, chiamata “ol Mài” perché un tempo qui c’era un mulino a pietra. Da questo luogo siamo andati verso via “Spigla” per poi scendere ed arrivare alla “Tor del Mass” in via Bellora. Questa torre è ciò che rimane di una fortificazione molto antica che era collegata ad un castello. In seguito, ci siamo diretti alla Santella della Crusetta, dove abbiamo letto la targa presente scoprendo così che proprio qui furono ritrovate tombe antiche di guerrieri. Abbiamo proseguito lungo la salita che ci ha portato al “Castel” del quale rimane solo il muro esterno. Siamo però potuti entrare all’interno di un cortile dove, da una terrazza, abbiamo potuto vedere dall’alto il bellissimo panorama sul paese e le case del nostro paese. 

Questa è stata l’ultima tappa prima di rientrare a scuola. L’ uscita mi è piaciuta molto perché ho scoperto cose nuove e mi ha fatto conoscere meglio il mio paese. Gianni e Rosa sono stati molto bravi, come anche Giulia e Raffaella che ci hanno spiegato “Ol Mai” e la “Tor del Mass”. 

 

Ecco, le impressioni di altri alunni:

Ho conosciuto delle nuove vie di Cene e dei posti che non conoscevo; non sapevo che a Cene ci fossero tante torri! (Alessandro, 1c)

Io non sono originario di Cene, quindi è stata l’occasione per conoscere meglio il mio nuovo paese …e alcuni termini del bergamasco! (Saad, 1c)

Questa uscita mi è piaciuta perché mi ha permesso di imparare tante parole del dialetto bergamasco che prima non conoscevo. (Emma, 1d)

I posti che mi sono piaciuti di più sono stati la via con “ol piputi”, ol muli-mai”, la pretura e la torre dei pavoni, ma anche tutti gli altri luoghi mi sono piaciuti moltissimo. Per andare in Via Mulini siamo passati dalla “al del diaol”: mi ha colpito scoprire che questa valle si chiama così perché leggende del paese dicono che ci sia stata un’apparizione del diavolo una sera proprio in questa zona. (Matteo, 1d)

Ho imparato tutta la storia del mulino e del maglio, ora zona della Casa degli Alpini e tante altre cose che prima non sapevo. (Ginevra, 1c)

Ho scoperto che il nome Cene deriva dal termine latino CAENUM che significa fango: qui, un tempo, si verificavano spesso delle alluvioni per l’esondazione dei due fiumi Serio e Doppia. (Francesca, 1d)

Mentre camminavo si sono sbocciati dei ricordi dolci, di quando ero piccolo e passeggiavo per le vie con mio nonno (Diego, 1c)

Io ho apprezzato moltissimo la nostra guida, Gianni Zanetti, che è un esperto in toponomastica ed un esperto in lingue straniere: parla spagnolo, italiano, bergamasco, francese e inglese. Mi è piaciuto tutto! (Federico, 1d)

Questa uscita è stata molto istruttiva. Se ne dovrebbero fare altre sugli aspetti interessanti del nostro paese. (Gioele1c)