Uno spazio aperto, a disposizione della comunità e dell’associazionismo, per eventi, incontri tematici, appuntamenti settimanali o periodici, per gruppi e circoli, gestito dall’associazione Montagna Bergamasca Viva APS di Vertova. E’ l’“Aula sociale & digitale, con sede a Vertova, in via Cardinal Gusmini 9. Ideatore e fondatore è Giovanni Valietti.
Chi è Giovanni Valietti?
Primo di tre fratelli, sono nato a Bergamo nel 1954, in una famiglia nella quale mamma e papà parlavano fra loro in bergamasco, ma in italiano in presenza dei figli. A tavola, papà parlava sempre del suo lavoro di caporeparto in una fabbrica metalmeccanica, e la domenica ci portava in oratorio dove faceva il catechista. La mamma, lasciato il lavoro dopo la mia nascita, ha sempre fatto la casalinga, impegnata nella nostra educazione, trasmettendoci, insieme a papà, i valori dell’impegno e del sacrificio personale, necessari a migliorare la nostra condizione, anche oltre la scuola dell’obbligo. Così, mi sono diplomato al Liceo Lussana e poi laureato in Scienze politiche all’Università degli Studi di Milano. Per non pesare troppo sul bilancio familiare, ho cercato subito un lavoro part-time, compatibile con lo studio universitario. La fortuna ha voluto che quel lavoro precario fosse l’incarico di responsabile di una biblioteca rionale del Comune di Bergamo. Quel lavoro mi è subito piaciuto e dopo qualche anno di precariato ho superato il concorso e sono entrato in ruolo. È vero, essere stato per quasi dieci anni lavoratore/studente e al tempo stesso marito e padre mi ha negato tempo libero e mi ha impedito di coltivare un qualsiasi hobby. Tuttavia, ho scoperto che una vera passione, più che in un hobby, può esprimersi nello svolgere il proprio lavoro in modo creativo. Nei miei 22 anni nelle biblioteche comunali e poi nei 21 anni da funzionario presso la Direzione generale del Comune di Bergamo, il mio hobby è sempre stato quello di innovare e trasformare le situazioni che trovavo e di introdurre miglioramenti organizzativi e nuove tecnologie. La frase dei colleghi: “si è sempre fatto così” è sempre stata per me uno stimolo irresistibile a fare il contrario.
Nemmeno il pensionamento dal febbraio 2018 è perciò riuscito a cambiare il mio atteggiamento verso la vita. Ha soltanto aperto la strada a nuove opportunità sia nella vita privata, con un secondo matrimonio, sia nella ricerca di un nuovo impegno nel volontariato, quale presidente della Banca del Tempo Scambiatemporedona.
Quando è nata l’idea dell’aula?
Tutta colpa del Covid. Il Valietti che, il 4 marzo 2020, è arrivato in ambulanza all’ospedale Papa Giovanni, non è più lo stesso Valietti che è stato dimesso l’11 settembre 2020. Essere stato a lungo tra la vita e la morte, poi riabilitato e rimesso in piedi con un inaspettato ed ulteriore pezzo di vita ancora da vivere, mi ha convinto di dover restituire, in una qualche forma di impegno, quello che in tanti avevano fatto per me in ospedale. Al rientro a casa, la sorpresa che ho trovata sul conto corrente bancario dell’avvenuto accredito della cosiddetta liquidazione (trattamento di fine servizio) mi ha dato la risposta. Dovevo sì investirla nel “mattone”, ma già che c’ero, quella scelta doveva essere ancora una volta un’occasione per “dare un tetto” alle mie idee di innovazione. Ricordo ancora lo sconcerto di mia moglie Gabriella Bernini, originaria di Vertova, quando l’ho informata che avrei partecipato a un’asta del Tribunale per acquistare un negozio a Vertova, al piano terra di una vecchia torre medievale. Ma da lì è nata l’“Aula sociale & digitale”.
Quali le ragioni?
La mia generazione ha vissuto in un mondo a cultura analogica; pochi, me compreso, hanno invece capito cosa stava accadendo, dagli anni ’90 in poi, con l’arrivo dei computer, di internet e poi degli smartphone. Quelli che come me hanno raccolto le sfide del digitale, prima nel mondo del lavoro e poi nella loro vita privata si sono aggiornati e hanno imparato a sfruttarne le potenzialità. Il rientro a casa nel dopo-Covid mi ha poi fatto scoprire quanto la pandemia avesse accelerato la diffusione delle comunicazioni digitali e lo smartworking. Così, da hobbista dell’innovazione, mi sono convinto che il mio negozio a Vertova poteva diventare “un tetto per dare spazio alle idee” di una comunità locale già molto viva, che da poco era stata raggiunta dalla connettività in fibra.
Quali le iniziative prodotte in questi anni?
L’aula è stata inaugurata l’8 dicembre 2022. Dal 2023 abbiamo proposto diverse iniziative solo in presenza, ma soprattutto ci siamo costituiti come associazione “Montagna bergamasca viva Aps”, con un nostro statuto, iscritti al Registro unico del terzo settore. Abbiamo contattato il Comune di Vertova e rendicontato le tante attività svolte nel ciclo dei “Pomeriggi estivi” e durante l’autunno-inverno. Tra il 2024 e questa prima parte del 2025 abbiamo ospitato o proposto direttamente circa 55 eventi, 8 dei quali erano dei corsi, che hanno toccato vari temi: alimentazione naturale, salute e benessere, esercizio fisico e meditazione, espressività con l’immagine, facilitazione digitale, cultura dialettale, floricultura e orticultura, incontri con l’autore, taglio e cucito e confezione delle collane, e in più casi sui temi delle diverse giornate mondiali dell’anno: “scarpette rosse” “memoria della shoah” “festa della donna”, ecc.
Quali i riscontri?
Ogni nuovo evento organizzato ci ha messo in contatto con nuovi soci; questo ha fatto sì che l’aula si caratterizzasse anche come spazio per appuntamenti di socie e soci, costituiti per gruppi e circoli di interesse a tema (i tesserati sono ormai 109, con una componente maggioritaria della Media valle Seriana). L’apripista è il circolo del giovedì pomeriggio “Donne e sogni d’impresa”, che ha trasformato i lavori a maglia e di taglio e cucito, nel piacevole momento dello stare insieme tra socie, unito alle finalità di aiuto solidale e di finanziamento dell’aula (copertine in lana per l’ospedale neonatale di Gulu in Uganda, ecc., mercatino di S. Lucia ecc.). Il loro modello è replicabile e altri circoli a tema stanno per costituirsi.
Rapporti con la comunità vertovese?
L’obiettivo dell’aula, “dare un tetto alle vostre idee”, è stato compreso da tempo dal Comune di Vertova: oltre ai vari patrocini, presenzia a volte ai nostri eventi e ci ha già concesso contributi economici. Il mondo associativo vertovese è il nostro interlocutore privilegiato e il nostro “tetto” è sempre pronto ad ospitare le loro idee.
Chi gestisce l’aula?
L’aula è gestita dall’Associazione montagna bergamasca viva Aps su decisioni dell’Assemblea dei soci e del Consiglio Direttivo, come da statuto. Attualmente, i membri del Direttivo sono gli 11 soci fondatori, ma presto finirà il mandato e sarà l’Assemblea dei soci a decidere la nuova composizione. Lo sviluppo dell’aula è proporzione alle risorse finanziarie che si riesce a raccogliere (quote associative, apporti dei soci, erogazioni liberali, 5Xmille e contributi di enti pubblici e fondazioni benefiche. Per esempio, la Fondazione della Comunità bergamasca ha recentemente approvato un contributo parziale di 3.000 euro. Chi vuol sostenere il nostro progetto, può ricevere istruzioni via e-mail.
Quali i programmi per la nuova stagione sociale?
Come gli anni scorsi, gli eventi in presenza proseguiranno secondo le tipologie e le tematiche sopra descritte sopra, scelte fra le più apprezzate. In programma, eventi di altri soggetti.
Sogni nel cassetto?
Sono due: l’aula deve essere digitale anche da remoto, proponendo eventi e corsi online, stando tutti a casa; i frequentatori da casa devono diventare sempre più numerosi (basta iscriversi come simpatizzanti all’aula inviandoci una e-mail, per poi raggiungerli con le nostre proposte. Chi è interessato può scrivere a: aula.sociale.e.digitale.vertova@gmail.com
T.P.