Il Gruppo Sportivo Vertovese nasce ufficialmente cento anni fa, ma, rovistando fra datati opuscoli, si scopre che a Vertova si parlava di calcio già da alcuni anni: nel primo dopoguerra gli appassionati giocano per le strade del paese ma manca lo spazio autorizzato che arriva proprio nel 1922. Più che un vero campo è un semplice terreno situato nella zona dei Forni Nuovi (stabilimento DO.MA.DE.), fra la vecchia provinciale e la ferrovia, che, a fine anni ’30 sarà sostituito da quello costruito in via San Carlo, laddove decenni dopo sorgeranno le scuole medie.
Sono gli stessi giocatori che provvedono alla sua cura e che, per passione, si accollano ogni altra spesa necessaria; sono gli albori della società, i primordi del calcio ma di tutto il periodo antecedente la seconda guerra mondiale mancano notizie e i primi riscontri si ritrovano solo dalla stagione 1945-1946 con la partecipazione al “Campionato Lombardo di Prima Divisione”.
Come spesso avviene per corsi e ricorsi storici, il proseguo è un susseguirsi di alti e bassi che si ripetono più o meno ciclicamente.
Ad un primo periodo prolifico, già a fine anni ’40 segue una crisi organizzativa ed il rischio di sfaldarsi, molti giocatori migrano verso altre realtà e restano solo un paio di fedelissimi: Angelo Feltri “Diaulì” e Bernadino Zucca “Morèto”. Riescono nell’ impresa di sopravvivere grazie anche al contributo dirigenziale ed economico di Attilio Bellini, futuro Presidente, che, dribblando ostacoli quasi insormontabili, da continuità alla storia calcistica vertovese pure nel proseguo, con la squadra nel frattempo ammessa alla nuovo “Campionato di Seconda Categoria” nato dalla riforma federale.
Gli anni a cavallo fra ’50 e ’60 rappresentano un nuovo periodo di appannamento culminato con la retrocessione in Terza del 1961; gli fa tuttavia seguito un’ immediata risalita e, tre stagioni dopo, addirittura lo storico approdo in Prima. A metà del decennio il campo sportivo viene spostato nella zona attuale, in un terreno di proprietà del Cotonificio Bustese e di privati acquisito dal Comune.
Nel frattanto, con cadenza regolare, sono eletti diversi Presidenti; è il periodo, fra gli altri, di Attilio Rapetti, massima carica societaria nel quadriennio 1959-63 ma, prima e dopo, anche Direttore Tecnico e soprattutto profilo poliedrico e carismatico, di personalità forte ma anche antesignano di vedute e dallo spirito innovativo.
Nel 1968 il rinnovo dei vertici porta alla Presidenza Severo Bernini che vi rimarrà per tutto quel periodo a lungo identificato come “il ventennio dorato” con quindici anni consecutivi di Prima Categoria.
L’inizio non è però brillante e, dopo il record di gol del “trio delle meraviglie” Dentella – Acquaviva – Camozzi del campionato 1967-68, incidenti e defezioni marcano la stagione successiva con retrocessione in Seconda che induce alla scelta di formarsi in casa i nuovi giocatori. Nasce così una squadra ragazzi e l’Under 21 pura con buoni risultati che permettono il ritorno in Prima a termine della stagione 1971-72 avviata con l’inaugurazione in pompa magna del nuovo impianto sportivo in occasione della quale la Vertovese affronta una rappresentativa giovanile dell’ Inter in cui, fra gli altri, militano alcuni futuri giocatori di Serie A quali Bini e Magnocavallo.
Tanto si potrebbe dire di un periodo che costituisce un vero e proprio capitolo della storia Vertovese contraddistinto da alcuni incontri internazionali e da una serie di iniziative fra cui la promozione del Torneo Notturno riservato a Liberi, Allievi e Giovanissimi e disputato presso il campo dell’ Oratorio; ci limitiamo a sottolineare quanto la prima metà degli anni ’80 sia ricca di grandi soddisfazioni frutto di momenti magnifici ed indimenticabili con la squadra costantemente nelle posizioni nobili della graduatoria.
Purtroppo tutto ha fine nel 1987: motivazioni di ordine economico ed il venir meno di diversi collaboratori inducono il Presidente a lasciare con la Vertovese che si scioglie temporaneamente, cede il titolo sportivo e decide di ripartire dalla Terza Categoria con Amabile Guerini al timone societario.
Si apre un nuovo capitolo che vedrà protagonisti diretti tanti giovani di allora che oggi avranno certamente piacere a ricordare quell’esperienza anche se non sempre accompagnata da risultati. Lasciamo in sospeso questi momenti quasi contemporanei per un prossimo appuntamento… Nell’ attesa ciascuno potrà attingere, anche un poco orgogliosamente, ai propri personali ricordi.
Luca Gualdi