Il Quadro del pittore Salmeggia alla Ripa
Il primo Santuario alla Madonna del Miracolo fu costruito nella località “Ripa” a Desenzano, perchè a Venturina, la ragazzetta di undici anni a cui la Madonna le fasciò e guarì la cancrena alla gamba sinistra, aveva espresso il desiderio che gettasse poi in un buco, nella crepa nella montagna nella ripa sopra la chiesa di S. Pietro, le bianche fasce da Lei portate per risanare l’enorme e putrida piaga, ora lorde e infette dal pus, affinché per igiene, non si potessero toccare dai troppo… bigotti, evitando così il peggio. A Venturina ordinò poi che sopra detto “buco” si edificasse una santella “öna trebölina” con la sua figura in Maestà, cioè seduta in trono col suo Bambino tra le braccia. In seguito le popolazioni dei tre paesi di Albino, Desenzano e Comenduno sua frazione, edificarono il Santuario superiore, e con l’arrivo dei frati del monte Carmelo il convento (non Monastero perchè non vi fu mai un Abate) e la grande chiesa inferiore e il sovrastante coro per la loro ufficiatura. L’antico santuario, o chiesa superiore, è da sempre dedicato alla Natività di Maria (8 settembre) ma sulla grande tela dell’altare maggiore del 1596, opera di Enea da Salmeggia detto Talpino, vi è raffigurata assisa tra le nubi e cori di angeli con strumenti musicali la Madonna del monte Carmelo. Detto santuario fu da sempre chiamato “la Madona dol Bì”, la Madonna di Albino. Il famoso studioso Padre Donato Calvi, Superiore del convento di S. Agostino in Bergamo, nel 1670 prima di compilare le sue famose “Effemeridi”, scrisse a tutti i parroci del territorio bergamasco per avere notizie di ciò che vi era di più interessante e di notevole nella loro parrocchia per poter poi fare la stesura del suo manoscritto sulle chiese del territorio di Bergamo sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, (da mettere poi in seguito alle stampe). Il parroco di Desenzano del tempo, Prè Francesco Gilberti da Gazzaniga (1640- 1679) le mandò per notizie ciò che lui credeva sapere… (essendo da sempre i parroci forestieri al luogo e provenienti da altre località e non conoscono il vissuto, ma il sentito dire). A Fra Donato Calvi, Prè Francesco parroco di Desenzano scrisse che sulla tela dell’altare maggiore della chiesa superiore del convento di S. Maria vi erano raffigurati sotto la Madonna Assunta quattro Santi che lui chiama Pietro, Alessandro, Domenico e Agostino.(Tre enormi errori). Sarà mai possibile scrivere certe cose… il buon senso! e la semplicità della cosa era molto chiara. Al convento della Ripa vi erano i Padri Carmelitani e quindi sull’altare vi era e vi è la Madonna del Monte Carmelo con il suo Bambino e non l’Assunta. Il Santuario della Ripa da sempre era chiamato della “Madonna di Albino” e vi furono raffigurati i Santi Patroni dei tre paesi che hanno edificato questo antico santuario, cioè Albino, Desenzano e Comenduno sua frazione. Quindi sulla grande tela del Salmeggia sono raffigurati sotto la Madonna Regina Decor Carmeli” il santo patrono dei frati S. Alberto carmelitano, S. Pietro Apostolo patrono di Desenzano. S. Alessandro Martire, patrono della frazione di Comenduno… e non S Agostino (?) ma S. Albino abate e martire, patrono della città di Albino (Sull’antico stemma del Comune di Albino allora vi era raffigurato S. Albino martire, che con l’arrivo di Napoleone fu tolto e abolito, e cambiando lo stemma fu messa la Torre Civica, che tutt’ora campeggia e fa mostra di se). Il santo vescovo Albino è vestito in rosso essendo martire: vicino ai già detti tre grandi santi non vi è S. Domenico da Guzman che ad Albino e a Desenzano non vi furono mai i Domenicani ed ha nulla a che fare, ma S. Alberto Carmelitano, patrono dei frati di monte Carmelo. Non è forse più plausibile? Molte persone, anche oggi, hanno l’hobby di complicare le cose chiare e semplici, e in seguito tutti gli “amanuensi” hanno avuto ed hanno la mania di copiare ciò che loro hanno scritto: errori e strafalcioni, e così i loro errori fanno testo, e tutti i posteri i “ bif lo scarabociavit” delle loro pseudo sapienti penne d’oca. Nel 1906 furono donati al Santuario del Miracolo due grandi candelieri in legno scolpito e “adorato” provenienti dal santuario della Ripa, nel 2006 il nostro coscritto mons. Aldo Nicoli, su nostra richiesta, li ha posti ed ora sono conservati nell’Archivio della Chiesa Medioevale di S. Pietro. La bellissima tela che vi era posta sull’altare laterale della Chiesa della Ripa, l’altare delle famose “bende”, dipinta nel 1567 dall’insigne pittore Giovanni Battista Moroni di Albino ora è in città, proprietà privata della famiglia Briolini.
Nellio Carrara
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Degno di nota: * In marzo 1943 vengono tolte 5 campane dal campanile di S. Pietro ed una del 1617 dal campanile della Ripa, per il fabbisogno di guerra. * Il 23 ottobre 1857 oggi alle ore quattro pomeridiane, improvvisamente capitò Monsignor Vescovo Luigi Speranza a visitare questo Santuario accompagnato dai RR. Monsignori Canonici Schola e Bombardieri col M. R. Parroco Urbano Locatelli, prevosto (di S. Agata) del Carmine a Bergamo: tempi di guerre, molto tristi… * Nel 1897 a Desenzano vi sono 1900 Anime. * Nel 1942 ai soldati che partono per il fronte e portano seco una coperta di lana, il Governo promette centesimi 40 al giorno. Non si canta nessuna canzone di guerra e non si trova più cotone. Molta impressione penosa nella popolazione, con previsioni pessimistiche; molte famiglie hanno il “mulino”, il macinino in casa per il “melgot”. * Il 13 novembre 1975 i ladri esportano i gioielli in oro che ricoprono la statua lignea della Madonna miracolosa donati dai devoti e il 22 marzo 1988, furono trafugati tre angioletti in bronzo sbalzati a tutto tondo di cm. 50 che reggevano le tre lampade davanti al venerato scurolo. (mala tempora currunt…) N. C.