Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di un cittadina albinese indirizata al Sindaco e dell’Amministrazione Comunale di Albino.
A seguito del grave incidente stradale avvenuto su via Lunga nella serata di sabato 4 gennaio 2025, durante il quale un cittadino di 66 anni è stato investito da un pirata della strada ed è ora in gravi condizioni di salute; la sottoscritta Orsola Pedrini, testimone del sinistro avvenuto, chiede che venga promosso un intervento di messa in sicurezza del suddetto tratto stradale. L’incidente citato rappresenta l’ennesimo caso che porta all’estremo una situazione inaccettabile che riguarda via Lunga e che è già stata ampiamente denunciata in passato: alcuni cittadini hanno segnalato la pericolosità della strada alla nostra Amministrazione, ricevendo una risposta negligente e sommaria che si limitava ad affermare la responsabilità della Provincia per la manutenzione di questa strada. Non è accettabile che il Comune, l’ente locale più vicino al cittadino, si lavi le mani di ogni responsabilità, senza farsi portavoce della comunità presso l’organo superiore. Pertanto, chiediamo al Comune di intercedere presso l’Ente Provinciale competente, senza aspettare che accadano ulteriori sinistri.
Chiediamo un tempestivo intervento e che questa richiesta non venga stroncata sul nascere, data la responsabilità diretta della Provincia, ma ascoltata, rispettata, perorata e avanzata nel concreto. In questa occasione, mi sento di ringraziare i soccorsi per il loro pronto intervento e le forze dell’ordine per le indagini che stanno tuttora portando avanti.
Orsola Pedrini
Gentile sig.ra Pedrini,
che dire…Lei ha ragione! La pericolosità di Via Lunga in valle del Lujo è nota ormai da decenni. Probabilmente qualche lettore si ricorderà che nel “lontano” 2007 intervistammo (4 Chiacchiere con…) l’allora comandante dei vigili di Albino, Valerio Guerini, il quale fece notare la cosa. Sono passati 18 anni ma il problema della pericolosità rimane.
Personalmente, di recente, mi è capitato di distribuire Paese Mio in Valle e posso assicurare, constatato con mano, la pericolosità di tutta Via Lunga (dall’inizio alla fine): una strada lunghissima, dritta, che invoglia alla velocità. Per evitare ciò, oltre ai controlli da parte della Polizia Municipale, lasciano a desiderare anche i lavori di messa in sicurezza della strada stessa. Per esempio, prendiamo in esame la foto della zona dell’incedente (a proposito, in bocca al lupo allo sfortunato 66enne): le strisce pedonali sono messe in un posto inappropriato. Se io attraverso, vado contro il guard-rail??? Che senso ha??? Non si vede dalla foto ma, chi esce dal bar va dall’altra parte della strada a prendere la macchina nello slargo verso Ponte Lujo….in un parcheggio non segnalato ne con segnaletica orizzontale e nemmeno verticale…Ma tutta la Via Lunga è priva di parcheggi, restringimenti pericolosi, assenza di marciapiedi e, addirittura, spazi per la sicurezza dei pedoni. Prima di dove è stata scattata la foto, c’è l’ingresso di una abitazione che da direttamente sulla strada (è pericoloso anche solo inserire il giornale nella cassetta postale!).
Per rallentare la corsa delle macchine si potrebbe inserire qualche rotonda: per esempio, dove adesso c’è il semaforo lampeggiante all’incrocio per Fiobbio e le scuole di Vall’Alta. Certo, bisognerebbe realizzare delle rotonde “a fagiolo” come ci sono a Nembro….non belle da vedere ma che costringono gli automobilisti a rallentare. Come sappiamo, il codice della strada vieta i dossi di rallentamento: infatti, questi sono vietati su tutte le strade in cui è consentito procedere a una velocità superiore ai 50 km/h e su quelle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento (ambulanze, polizia, ecc.). Ma, la sicurezza del cittadino, può e deve essere assicurata con tutti i mezzi possibili.
Quello che posso consigliarle, come persona, è quella di raccogliere delle firme sulla pericolosità della strada, depositarle in Comune ma, soprattutto, in Provincia. Come giornale, Paese Mio sarà ben lieto di accompagnarla nel suo iter pubblicando lettere come questa per sensibilizzare più lettori possibili.
Paolo Salamoni