Noi ci stiamo provando. Negli ultimi due numeri di Paese Mio 2024 abbiamo martellato contro il degrado e l’abbandono in cui sta versando la segnaletica stradale. Ma, soprattutto, abbiamo condannato, anche se velatamente, l’inerzia amministrativa, quella di chi fa finta di non vedere questa triste situazione, che evita di intervenire con sostituzioni di segnali stradali danneggiati e rovinati o con asportazione di cartelli non più visibili, o peggio ancora che non si accorge di cartelli irregolari, collocati in posizioni sbagliate rispetto al pericolo da segnalare o con più tabelle sullo stesso sostegno, o perfino datati e superati, quindi inutili, perché non più riferibili al nuovo Codice della Strada. E sì che i cartelli “sbagliati” sono lì da vedere. Basterebbe un giro per la città, da parte di chi di dovere, per monitorare lo “stato di salute” di questo particolare arredo urbano, e poi effettuare una regolare (meglio periodica) manutenzione, partendo da un piano di gestione della cartellonistica, meglio ancora una registrazione di tutti i segnali installati sul territorio. Così, tutti i successivi interventi di manutenzione sarebbero il frutto di un’attenta analisi circa le loro reali condizioni: verifica dei pali e loro eventuale verniciatura; lavaggio periodico dei cartelli stradali per mantenerli sempre perfettamente puliti e visibili; sostituzione della segnaletica o aggiunta di cartelli informativi; riparazione e verniciatura della segnaletica orizzontale e verticale.

Tutto questo perché la segnaletica ha un ruolo fondamentale nella circolazione e nella sicurezza stradale. In una nota, il Touring Club ha affermato che in Italia oltre il 30% dei cartelli stradali sono fuori legge o da sostituire perché deteriorati. Per non parlare di tutti quei cartelli commerciali, riferibili ad aziende, negozi, alberghi, ristoranti, …che sono presenti sui sostegni: si badi bene che su ogni sostegno dovrebbero esserci al massimo solo alcune indicazioni, invece sono sempre molte di più, così da diventare motivo di distrazione alla guida, con il rischio di incidenti e di farsi male davvero.

Senza dimenticare che ormai da oltre trent’anni, esattamente dal 1992, a seguito del DPR 16/12/92 n. 495, Art.78, i segnali turistici di colore giallo sono fuori legge: devono essere marroni con scritte bianche. Indicano località o punti di interesse storico, artistico, culturale e turistico, denominazioni geografiche, ecologiche, di ricreazione e per i campeggi: sono cartelli strategici, perché hanno un ruolo fondamentale in tema di accessibilità e valorizzazione delle risorse del territorio.

Un esempio di “mala gestione”, fra i tanti, è in Valle del Lujo, dove le indicazioni per “Fiobbio, Beata Pierina Morosini”, sono in giallo, da trent’anni fuori legge; e sempre in giallo i cartelli davanti al Municipio e all’incrocio con via Provinciale e via Libertà, che indicano “Santuario B.V. Madonna della Gamba”.

Insomma, anche ad Albino c’è una cattiva segnaletica, che induce al classico “effetto labirinto”, e che per giunta versa in uno stato disastroso.

Bisogna intervenire al più presto, con azioni risolutive. Va da sé, naturalmente, che per poter essere messe in atto occorre il giusto impegno da parte degli enti preposti, che sono i soli a poter garantire tanto l’installazione quanto la successiva manutenzione della cartellonistica stradale.

Noi siamo cronisti e, in quanto tali, segnaliamo. Ma ai lettori chiediamo qualcosa di più. E facciamo una domanda. Secondo voi, chi si deve occupare dell’apposizione e della manutenzione della segnaletica stradale? Quali le autorità che hanno il dovere di occuparsene? Di chi la competenza di intervenire?.

Forse, gli enti proprietari delle strade, relativamente a quelle situate al di fuori dei centri abitati; forse i Comuni per quanto riguarda le strade comprese all’interno del loro territorio, incluse quelle private aperte all’uso pubblico; forse, …

Noi aspettiamo risposte.

 

(terza puntata, continua)