Uno spazio verde, pubblico, aperto a tutti, in particolare bambini e ragazzi, ma anche famiglie e associazioni. E’ l’Urban Garden di Cene, promosso dai giovani volontari della sezione ADMO Cene, dedicato ai bambini che soffrono di gravi patologie del sangue, come la leucemia, il linfoma, la mielodisplasia, la talassemia ed altre ancora, e stanno combattendo tutti i giorni la loro battaglia contro le malattie del sangue. Un orto urbano che, certamente è frequentato con lo scopo di approvvigionarsi del cibo che se ne ricava, scoprendo la bellezza di coltivare frutta, verdure e ortaggi, ma che si configura anche è un vero e proprio luogo di socialità, che favorisce l’inclusione e l’aggregazione tra le persone, mettendo in contatto cittadini di generazioni, storie e culture diverse tra loro. Un luogo d’incontro dall’alto valore sociale, per arricchirsi di valori civici e mettere in comune il proprio tempo, e non solo gli sforzi, per sensibilizzare la comunità sull’importanza della donazione del midollo osseo, necessario per combattere le malattie del sangue. Non per nulla è stato chiamato l’”orto dei giovani guerrieri”, dedicato ai bambini che soffrono di queste malattie.
Nella scorsa primavera, i giovani di Admo Cene hanno partecipato a “Giovani e ambiente”, un bando promosso da Acli Bergamo per “promuovere tra i giovani una maggiore partecipazione alla vita sociale, politica e cultuale della propria comunità, accompagnandoli nella sperimentazione di proposte e percorsi culturali che possano trasformare la propria polis (la città che vorrei) in un territorio ambientalmente ed eticamente più sostenibile. Una “polis desiderata” in cui trovano espressione le istanze ambientaliste dei movimenti giovanili e studenteschi e in cui si cerca di costruire un dialogo tra vecchie e nuove generazioni sperimentando e condividendo proposte di promozione culturale e territoriale”.
I giovani diventano in tal senso protagonisti della trasformazione che i nostri territori dovranno affrontare per la salvaguardia e tutela del proprio ambiente, inteso anche come spazio della vita comunitaria. In questa logica il progetto propone percorsi e azioni che mirano a ricostruire un tessuto comunitario, che a partire dai giovani, possa coinvolgere in un nuovo dialogo “etico ed ecologico” tutta la cittadinanza. La proposta progettuale si muove in un’ottica interdisciplinare coniugando le politiche giovanili, le politiche culturali che vedono come protagonisti i giovani e le politiche di educazione ambientale.
Gli obiettivi specifici sono: attraverso il coinvolgimento di giovani amministratori e associazioni giovanili, migliorare le politiche relative all’organizzazione di eventi culturali giovanili, orientandole verso la sostenibilità ambientale, attraverso laboratori che rendano i giovani in grado di organizzare eventi (nuovi o convertendo quelli già esistenti) in maniera sostenibile”.
“L’idea di questo bando ci è arrivata da Andrea Persico e noi abbiamo preso la palla al balzo – spiega Patrizia Chinasi Ferretti, di Admo Cene – Abbiamo preparato il progetto e l’amministrazione comunale, in testa il sindaco Edilio Moreni e il vicesindaco Andrea Camozzi, hanno preparato una lettera dove dicevano di appoggiare la nostra iniziativa. Il bando è stato vinto e così abbiamo avuto 1.000 euro a disposizione per realizzare il nostro Urban Garden”.
Tutto è partito da alcuni cittadini, come la signora Tina Ferro, che hanno deciso di donare parte del loro giardino per il progetto. Dapprima, la pulizia del terreno e il disegno dell’orto; poi, già ad aprile la messa a dimora delle prime piantine. A fine maggio, l’Urban Garden era pronto: chiunque poteva entrarci e lavorare l’orto. A tal proposito, i volontari dell’ADMO Cene lanciano via social un invito, chiaro e perentorio: “Se sei interessato ad avere un pezzetto da coltivare contattaci! Possono partecipare singoli, famiglie, associazioni. L’orto urbano è di tutti”.
In breve, arrivano i primi frutti del lavoro: ortaggi ed erbe aromatiche. Ma soprattutto arrivano giovanissimi collaboratori. Infatti, ad accogliere per primi l’invito di ADMO Cene sono i bambini del Nido d’Infanzia “Arca di Noè” di Cene, che iniziano a sporcarsi le mani con la terra. Per loro è un laboratorio creativo, dove imparano la coltura di ortaggi veri, piantano i semi e poi li vedono gradualmente trasformarsi in piante. Una bella esperienza: osservano la natura, i suoi ritmi lenti e perfetti, il ciclo delle stagioni e raccolgono i frutti del lavoro. Un’attività manuale che li stimola a sperimentare e sviluppare nuove abilità e attitudini, scoprire il mondo delle piante, fare esperienze concrete e sul campo, che si rivelano rilassanti e istruttive.
Ma all’Urban Garden arriva altra gente: singoli bambini accompagnati dalla mamma, gruppi di ragazzi, i volontari di ADMO Cene, i genitori dei bambini dell’asilo nido, ogni giorno c’è qualcuno che zappa la terra, sistema l’orto, toglie le erbacce. E arrivano anche i ragazzi della Cooperativa Il Cantiere di Vertova, che iniziano a coltivare il loro pezzo di terra: per loro è ortoterapia, terapia ortocolturale, che ha degli effetti benefici sulla loro salute, perché stimola i sensi e l’esercizio fisico.
Anche in estate l’Urban Garden non si è mai fermato, tutti entrano per fare qualcosa: pulire, piantare, seminare, raccogliere; e anche abbellire, rendere più gradevole e divertente l’orto, con cartelli esplicativi delle piante presenti, sculture particolari e totem con i nomi dei “giovani guerrieri” che combattono la loro malattia.
“E’ una soddisfazione vedere la gente all’Urban Garden – spiega Asia Paganini, di ADMO Cene – Soprattutto i bambini dell’asilo nido che vengono ad innaffiare e curare l’orto, a vedere come crescono le verdure. Un’attività preziosa e ricca, che avvicina i bambini alla natura”.
Un Urban Garden polifunzionale, quindi, come luogo di socializzazione, di integrazione interculturale e sociale, di partecipazione attiva; ma anche laboratorio per attività didattiche; spazio di sensibilizzazione sull’importanza della tutela ambientale e del mangiar sano, dove promuovere consumi e stili di vita sostenibili.

T.P.