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Margherita Briolini

15 Settembre 2013
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Margherita Briolini

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La nobile signora Margherita Briolini grandemente devota della Beatissima Vergine del Miracolo disponeva per testamento di austriache £ 6.000 per l’incoronazione della statua Beata Vergine del Miracolo. Ed anche dalla sig.ra Antonietta Briolini ved. Ghilardelli di Gandino: “ furono oggi pagate nella sua qualità di Erede della fu Margherita Briolini qm Luigi di Gazzaniga, nelle mani dei sottoscritti Fabbricieri di questa Chiesa Parrocchiale di S. Pietro facenti anche per l’annesso Santuario della B. V. del Miracolo, ed alla presenza degli infrascritti due testimoni, austriache lire tre mille £ 3.000 e queste a conto del Legato disposto dalla succitata fu Margherita Briolini in dipendenza del suo testamento 18 Dicembre 1857”. La prima corona d’oro del valore di 3.000 franchi, fu commissionata dal parroco Don Giuseppe Zonca all’orafo Mendoza di Milano e benedetta a Roma da Papa Pio IX° (ora Beato), ma al ritorno da Roma andò perduta il 29 settembre 1858 quando nello stretto di Piombino, il piroscafo Aventin. urtò un altro bastimento. Il sacerdote D. Alberto Noris Fiammarelli che l’aveva in custodia, si salvò dal naufragio per vero miracolo. La seconda corona d’oro fu allestita in otto giorni a cura del Santuario, ancora con il lascito della nobile signora Briolini, simile a quella che si aspettava da Roma. (In quell’occasione la statua era “in panneggiamenti alla greca”, si veda il quadro a Zorzone). Il pittore Angelo Ceroni di Albino ritrasse la signora Margherita in un quadro, una volta appeso nella sacrestia del santuario sopra la lapide in marmo paragone (nero) ancora esistente in loco, su cui vi è scolpito in caratteri d’oro “A Margherita Briolini benefica al Santuario ed ai poveri”. Nell’archivio della parrocchia di S. Giorgio di Fiorano al Serio abbiamo trovato un Legato di £ 3.381,50 della signora Margherita Briolini con lo scopo di celebrare “divotamente” le feste della B. Vergine. (La seconda corona venne purtroppo rubata nella notte dal 27 al 28 ottobre 1914 insieme con ad altri preziosi che ornavano la statua della Madonna miracolosa). I suoi cospicui Legati servirono anche ad edificare in Santuario l’altare dell’Addolorata. (la tela del pittore Enea Talpino da Salmeggia raffigurante la Deposizione di Cristo proviene dalla chiesa inferiore della Ripa). Tutte le cascine dell’Oltre Serio, molti terreni e case ad Albino e a Bondo Petello erano di sua proprietà e servirono per dote all’Ospedale Briolini di Gazzaniga eretto allora nei pressi del ponte della Brevia sul fiume Serio dalla famiglia Briolini. I componenti di detta famiglia Briolini erano industriali della seta, comperarono dal notaio Lorenzo Zanchi nel 1801 tutto l’altopiano di Perola, il complesso del Convento (non Monastero perchè non vi era nessun Abate) della Ripa, abbatterono uno dei due “claustri” ed edificarono la Filanda per la seta, dove lavorarono molte “filandere” venute anche dai paesi lontani. Nelle celle dei frati fu fabbricato un grande dormitorio per le ragazze che venivano a lavorare in filanda, ed andavano a casa solo al sabato con la busta paga. Nella chiesa superiore della Ripa esiste ancora un banco in noce con inciso in grande tra decori, il nome di Briolini Margherita. La chiesa sotterranea (inferiore) della Ripa fu comperata dai Briolini nel 1817 dalla Fabbriceria di S. Pietro, per farne un magazzino per la loro attività. Il portale in marmo di detta chiesa, essendo ingombrante per i carri delle “gallette” dei bachi da seta, venne smosso e posto sulla facciata della chiesa parrocchiale di Gazzaniga da loro rifabbricata ingrandendola affinché diventasse Parrocchia, e si prelevarono gli archivi dalla soppressa parrocchia di Fiorano portandoli alla nuova parrocchia di Gazzaniga, ove sono tutt’ora. Nel maggio 1938 l’abside della chiesa inferiore della Ripa cade perchè si volle fabbricare sopra di esso un terrazzo; l’altare di detta chiesa passava nella parrocchia di Desenzano, come pure il grande crocifisso. La grande tela dell’Annunciazione dell’altare maggiore ora è nella Prepositurale Chiesa di S. Giuliano ad Albino. La seconda corona della Madonna del Miracolo come abbiamo detto, venne rubata nella notte dal 27 al 28 ottobre 1914 insieme con ad altri preziosi che ornavano la statua della Madonna miracolosa. Al termine della Grande Guerra europea 1915- 18 venne costruita la terza corona alla Madonna su disegno dell’ing. Luigi Angelini (che si scostò il meno possibile dall’antica), su esecuzione dell’orafo Angelo Zanchi di Bergamo. La “Sciura Dèscia”, la nobile Camilla Gout ved. Decio Briolini di 70 anni, donò alla Madonna del Miracolo il prezioso velo in seta rosa ricamato in oro zecchino, da poco riportato su nuova seta. La seconda incoronazione avvenne il 10 ottobre 1920. (Per garantirne la sicurezza, la corona d’oro era custodita nei forzieri della Banca d’Italia di Bergamo e si prelevava solo in occasione delle solennità di ottobre. Scottati una volta e con i tempi che corrono, bisogna essere molto prude… prude… prudentissimi). Nel 1975 rubando alla statua della Madonna del Miracolo le collanine e gli anelli le hanno rovinato le antiche mani, e involato la corona di metallo dorato di poco valore. (Sarà mai possibile che i ladri abbiano creduto che si lasciasse alla loro portata di mano una corona d’oro zecchino simile? Poer bortoi…) La “Madonna del Miracolo” anche se non è ornata dagli ori dei devoti, non perde del Suo immenso fascino e prestigio, ed è sempre nel centro del cuore di ogni abitante di Desenzano e dei tanti devoti che “innumeri” vengono a renderle deferenza ed omaggio: “ Dolce Madre e Gran Regina volgi a noi gli occhi pietosi… Il Tuo sorriso ci incoraggia”.

Nellio Carrara

 

Degno di nota: * Il 9 ottobre 1908, (cinquantesimo dell’Incoronazione a Desenzano e dell’Apparizione a Lourdes) il sacerdote Angelo Roncalli (Giovanni XXIII) ed il canonico Giosuè Signori (Arcivescovo di Genova) celebrano in santuario per loro devozione. La Messa solenne è celebrata dal vescovo di Bergamo Mons. Giacomo Maria Radini Tedeschi. * Il 20 giugno 1912 il Sacerdote Roncalli Angelo celebra “obt. pro suis vivis et def”. * Il 6 settembre 1917 il Vesc. Luigi Maria Marelli visita il nostro santuario con gli alunni del Seminario Diocesano. * L’8 ottobre 1920 il bergamasco (di Schilpario) Mons. Simone Pietro Grassi vescovo di Tortona con sacro rito consacra il nostro santuario (vedi lapide commemorativa). * Il 26 marzo 1942 dalla ditta Pagani di Tagliuno: oggi vengono tolte dal campanile di S. Pietro n. 5 campane: (1- 2- 5- 6- 7) per uso bellico, ne rimangono solo tre: (3- 4- 8); e la campana maggiore dalla chiesa di S. Maria della Ripa del 1617.

N. C.

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