Siamo ancora, qui. Del resto, la situazione dei cartelli stradali ad Albino è così drammatica che, anche dopo tre puntate, dove abbiamo stigmatizzato il degrado e l’abbandono in cui sta versando la segnaletica stradale, abbiamo ancora materiale per contrastare questa realtà. Dapprima, i cartelli irregolari, quelli difficilmente visibili, mal posizionati, sbrecciati e rovinati; poi, con l’ausilio di un esperto ministeriale, la verifica lampante e indifendibile, dell’alta concentrazione di cartelli, non solo in un’unica via ma anche su un unico palo; poi, ancora, la sottolineatura che molti di questi cartelli sono ormai datati e superati, quindi inutili, perché non più riferibili al nuovo Codice della Strada, che ne prevede altri (è il caso dei cartelli turistici, che oggi vogliono un’altra colorazione, non più gialli, ma marrone). Ora, ci accingiamo, nostro malgrado a far emergere un altro problema, quello dei cartelli “sbagliati” nella loro scrittura e descrizione, cartelli che, così evidenti, sono lì da anni a fare sberleffo della grammatica e della lingua italiana. E questo a danno della stessa comunità: non sono poche le persone, infatti, che, al passaggio a piedi o in auto in quel di Albino, si fanno gioco di chi li ha confezionati, soprattutto di chi ha mandato alle stampe quei cartelli, con quegli strafalcioni. Non credo che siano state le aziende che producono e vendono i cartelli segnalatori ad inventarsi quei nomi o insiemi di nomi; queste hanno ricevuto via mail la scritta e così l’hanno riprodotta sul cartello, a loro il compito della scelta del materiale e basta. Quindi, se si volesse rintracciare un colpevole, beh è presto fatto. Basterebbe andare alla fonte e verificare…
Ma se questo non si vuole fare, per evitare il dileggio e la presa in giro, si potrebbe comunque fare una cosa semplice: sostituire i cartelli sbagliati. Ed eccoli: due esempi per tutti.
Quante volte in giro per Albino avete notato il cartello con la scritta Valle del Lujo? Pochissime volte, credo, forse soltanto una. Infatti, questa unione di parole è scritta in vari modi, su diversi cartelli: con la “v” minuscola” o con la V” maiuscola” per indicare “Valle”; con la “l” minuscola o la “L” maiuscola e con la “i” o con la “J” per indicare “Lujo”; con o senza la preposizione articolata “del” ad unire le due parole. Una confusione incredibile, che fa storcere il naso anche a chi ha fatto soltanto la terza media. E lo stesso vale per i cartelli che hanno inserito la parola “Vall’Alta”: quelli con la “v” minuscola, quelli con la “V” maiuscola, quelli con la scritta “vallalta” minuscola senza apostrofo, quelli con la scritta “Vallalta” maiuscolo o “vallata” minuscolo senza apostrofo e, fortunatamente, qualche cartello giusto con la scritta “Vall’Alta”. Alzare gli occhi, leggere i cartelli e, in un attimo, meravigliarsi.
Certo, noi siamo qui, con una velata ironia, a sottolineare questo fatto, ma c’è veramente da preoccuparsi.
Come può una città che si dice (sic!) attenta alla cultura accettare questi svarioni, che peraltro non fanno bene alle comunità della Valle del Lujo e, in generale, ad Albino stessa? Ma quanti, poi, soprattutto gli abitanti della Valle del Lujo si sono mossi in questi anni per far sostituire questi cartelli? Quante le segnalazioni inoltrate alle varie amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni? Soltanto articoli di giornale, come il nostro. E poi? Più nulla. Tutti a fare spallucce, a far finta di niente.
Anche perché, quei pochi che si sono accorti, dentro di sé avranno detto: Tanto non fanno nulla…
No, dai. La realtà che abbiamo evidenziato in questi articoli, sullo stato di degrado dei cartelli stradali ad Albino, deve far riflettere. E’ la metafora di come si sta gestendo il territorio, l’arredo urbano, la viabilità, i rifiuti, e chi più ne ha più ne metta.
Bisogna muoversi, invece. Perché non provvedere ad una petizione popolare, ad una raccolta di firme, far cambiare al più presto questi cartelli sgangherati, irregolari, sporchi, mal sistemati, per giunta con scritte dagli errori grossolani? Ne va l’onore della comunità albinese.