Quando chiude un’attività, rimane sempre l’amaro in bocca. Ma ancora di più se questa attività è entrata nel cuore dei clienti, grazie a chi ci lavora, e alla cordialità, gentilezza e cortesia che l’ha fatta distinguere dagli altri esercizi commerciali. È il caso del negozio di elettricista riparatore di elettrodomestici di Giacomo Maffeis, sulla via Lunga, ad Abbazia, appena prima del Ponte Lujo. Dopo 39 anni di onorato servizio, la storica bottega abbasserà a breve la sua saracinesca. Motivo: il titolare va in pensione. Logico, quindi, farsi raccontare un po’ la storia di questo negozio, ma soprattutto quella del titolare, una presenza “storica” in Valle del Lujo. Ma anche ad Orezzo di Gazzaniga, dove risiede e dove tutti lo conoscono e lo stimano.
Chi è Giacomo Maffeis?
Sono nato il 10 agosto 1961, a Gazzaniga, e ho abitato per dieci anni, ad Orezzo, in via Gromplano (“Gromplà”), fino alla quarta elementare. Mia mamma era Lina e il papà Serafino, e ho quattro fratelli. Nel 1971, il trasferimento a Gazzaniga, dove ho proseguito a frequentare le scuole dell’obbligo, fino alle medie; poi, mi sono iscritto all’Istituto Professionale “Cesare Pesenti”, a Bergamo, indirizzo elettrotecnico (tre anni), perché volevo fare l’elettricista, una professione che mi è sempre piaciuta, complice anche mio cognato, Bruno Moioli, che aveva un negozio di questo tipo a Grassobbio e che spesso andavo a trovare per stare con lui al banco e in laboratorio per “rubare il mestiere”.
Quando ha aperto il negozio, ad Abbazia?
Era il 5 ottobre 1983, avevo 22 anni, ma il mio primo negozio era ricavato nei locali dell’Osteria “Della Civetta”, in via Lunga 89 (attuale “Caffi Bar”); qui, ci sono stato per sette anni, fino al 1990. Poi, il trasferimento, più sotto, in via Lunga 65, negli spazi dell’attuale “Lucky Bar”, al bivio per il centro storico di Abbazia: qui, vi ho lavorato per dodici anni, fino al 2002. Ed eccoci al terzo ed ultimo negozio, aperto nel 2002, dove prima c’era una parrucchiera, in via Lunga 109, che mi ha accompagnato fino a poche settimane fa. Un negozio con spazio-esposizione e laboratorio per le riparazioni, dotato di parcheggio, con affaccio sulla via Lunga.
Come era la situazione commerciale vent’anni fa?
C’erano ancora tanti negozi, allora, ad Abbazia: una decina, soprattutto negozi di alimentari. C’era la “Nora”, le “Bresciane”, la cooperativa; e, poi, era il bar in piazza. Ora, invece, siamo ridotti al lumicino, soltanto qualche bar e il barbiere, che ha aperto qualche anno dopo di me: sono gli unici luoghi di ritrovo, soprattutto per persone anziane.
Come sono stati i primi anni di lavoro?
Bisognava correre, come si dice; bisognava catturare i clienti, lavorare bene, dando soluzioni certe. I clienti non erano soltanto quelli della valle, il bacino andava fino ad Albino. E, nel complesso, questa situazione è andata avanti fino alla mia chiusura, con gente che arriva anche dalla Media Val Seriana. Certamente, ora, si sta registrando un certo calo, siamo “in discesa”, come si suol dire. In verità, già qualche anno fa volevo chiudere i battenti, ma poi sono andato ugualmente avanti, rimandando questa scelta di anno in anno. Ora, visto il traguardo della pensione, ho deciso, chiudo. Anche perché ora non ne vale più la candela, complice la grande distribuzione di vendita, i supermercati, che soffocano i piccoli negozi come il mio.
Un negozio “storico” il suo…
Beh, un negozio al dettaglio in attività dal 1983, in maniera ininterrotta, non è poca cosa. Ho attraversato due secoli di storia. Ho visto entrare dalla porta migliaia di clienti, donne e uomini, di ogni categoria sociale, per acquistare casalinghi, utensili per cucina, coltelleria, elettrodomestici, idee regalo, arredamento per la casa, materiale elettrico e per l’illuminazione; e tanti altri per riparare gli stessi elettrodomestici o impianti audio e video. Ho vissuto tutti i cambiamenti della moda, proponendo articoli tradizionali, adatti per tutte le “stagioni”, ma anche prodotti di tendenza, superando tutte le crisi dei settori merceologici interessati. Ma, quel che più conta, non ho mai chiuso i battenti, per nessun motivo, anche quando nevicava forte. E, se qualche volta i clienti trovavano il negozio chiuso, era perché ero impegnato in sopralluoghi o riparazioni a domicilio.
Quindi, un vero negozio di vicinato…
In un certo senso, sì. Un negozio sotto casa, come si diceva una volta. Un negozio che molti clienti già rimpiangono, ma era giusto chiudere questa esperienza, fermarsi qui.
E ora cosa farà?
Ad aprile vado ufficialmente in pensione, ho maturato 42 anni e 10 mesi di lavoro. Di questi, ben 39 anni li ho trascorsi ad Abbazia, in Valle del Lujo, avanti indietro, tutti i giorni, da Orezzo. E’ stato bello! Ringrazio tutti i miei clienti per l’amicizia e la fiducia che mi hanno manifestato in questi anni. Ma, tranquilli, sarò ancora in negozio fino alla fine di marzo, per gli ultimi consigli, le ultime riparazioni. Poi, vedrò: se qualcuno vorrà ancora chiamarmi, io ci sarò; i clienti “fedelissimi” non li abbandonerò. Ma penserò un po’ di più a me stesso, alle mie passioni, ai miei hobby: allo sci, al nuoto, alle immersioni subacquee.
Con la chiusura del negozio di Giacomo Maffeis se ne va un pezzo di storia di Albino, in particolare della Valle del Lujo; un negozio che è stato una vera istituzione in paese, un punto di riferimento certo e sicuro, un luogo di passione, familiarità e qualità.
T.P.