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Giorno della Memoria: tre Albinesi ultra novantenni insigniti della Medaglia d’Onore

14 Febbraio 2016
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Giorno della Memoria: tre Albinesi ultra novantenni insigniti della Medaglia d’Onore

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In occasione della celebrazioni del Giorno della Memoria, tre cittadini albinesi ancora in vita e reduci dai campi di concentramento tedeschi sono stati insigniti con la Medaglia d’Onore.

Tale onorificenza, ufficialmente denominata “Medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti 1943-1945, è una decorazione destinata ad onorare tutti i cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale, tra il 1943 ed il 1945. Idealmente collegata al Giorno della Memoria, la consegna delle medaglie è avvenuta il 27 gennaio scorso nella splendida cornice della chiesa di Sant’Agostino in Città Alta, ora aula magna dell’Università di Bergamo. Durante una toccante cerimonia il Prefetto di Bergamo, la Dott.ssa Francesca Ferrandino, ha consegnato le onorificenze ai parenti dei tre reduci albinesi, non presenti per evidenti motivi di età. Con altri sindaci della provincia di Bergamo ho avuto l’onore di essere presente anch’io all’indimenticabile cerimonia in cui sono state consegnate quasi un centinaio di medaglie per altrettanti reduci dalla prigionia nei lager nazisti.

Questa medaglia non può certo ripagare i sacrifici e le sofferenze di tutti i nostri concittadini deportati ed internati nei campi di concentramento tedeschi, ma rappresenta comunque un riconoscimento simbolico ed un risarcimento morale. Sono altresì convinto che questi momenti servano anche a noi e alle generazioni future per mantenere viva la MEMORIA di una delle pagine più tragiche della nostra storia, monito contro la guerra ed auspicio di pace.

A nome mio, dell’intera Amministrazione Comunale e di tutti i parenti dei reduci, vorrei rivolgere un sentito e sincero ringraziamento all’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, Internamento e Guerra di Liberazione, costantemente impegnata nella ricerca degli ex internati italiani e sempre presente con il proprio sostegno e la propria operatività nelle fasi di richiesta al ministero.

Di seguito troverete i nomi dei nostri concittadini insigniti con la Medaglia d’Onore e una loro breve storia.

 

Il Sindaco, Fabio Terzi

 

I medagliati

Elia Nicoli, classe 1923, di Casale, viene assegnato al 5° reggimento Alpini, battaglione Edolo. Dalla caserma di Merano con il suo reparto viene condotto alla caserma di Predazzo sempre in Trentino in attesa di essere trasferito in Russia. Un contrordine annulla la partenza per la Russia ed il suo reparto viene invece assegnato in azioni antipartigiane presso la frontiera italo-yugoslava. Rientrata presso la caserma di Predazzo, dopo l’8 settembre la sua unità viene interamente fatta prigioniera dai tedeschi ed inviata verso i campi di concentramento della Germania. A Vienna, durante una sosta in un campo di smistamento prigionieri, Elia viene selezionato insieme ad altri italiani come lavoratore coatto presso delle aziende agricole nella cittadina di Judenburg nel sud dell’Austria. Qui rimarrà fino alla fine della guerra rientrando in Italia nel settembre del 1945.

Alberto Capelli, classe 1919, di Abbazia, alpino del Battaglione Edolo, partecipa alla campagna greco-albanese. Dopo l’8 settembre viene catturato dai tedeschi mentre si trova in Montenegro, Yugoslavia. Caricato come tanti altri soldati italiani su carri bestiame, viene tradotto in treno nel campo di concentramento di Stablak, in Germania. Sono ancora vivi i ricordi in Alberto della terribile attività di trasporto e seppellimento di decine e decine di cadaveri di prigionieri morti nel campo. Dopo la fine della guerra, transitando da una Berlino distrutta, rientrerà in Italia nell’estate del 1945.

Vigilio Signori, classe 1919, di Comenduno, fante del 208° reggimento di Fanteria, viene inviato al seguito della divisione Taro in Albania e in Grecia. Nel 1943, viene trasferito nel sud della Francia dove dopo l’armistizio verrà disarmato e catturato da unità tedesche. Caricato su carri bestiame viene mandato in un campo di prigionia in Germania. Nel 1944, insieme ad altri prigionieri di varie nazionalità, viene tradotto nel sud della Francia come lavoratore coatto per la costruzione di opere campali in attesa dello sbarco alleato che avverrà invece nel nord, sulle coste della Normandia. Preso dai francesi, invece di essere rilasciato, viene tenuto ancora prigioniero presso Tolone fino alla fine del 1945 quando liberato dagli americani potrà ritornare in Italia. Vigilio non ha ancora dimenticato le privazioni e la fame patite al fronte, durante la prigionia sotto i tedeschi e quella sotto i francesi.

Oltre ai tre nostri concittadini ancora in vita, nella cerimonia del 27 gennaio scorso è stata conferita anche una Medaglia d’Onore ad un nostro concittadino che da tempo riposa in pace nel cimitero di Abbazia. Si tratta di Luigi Alieri, classe 1920, assegnato al 6° reggimento di artiglieria pesante campale di corpo d’armata. Inviato in Russia, a causa di una grave malattia rientra in Italia prima della disfatta e della tragica ritirata di Russia. Spedito in Grecia, dopo l’8 settembre viene catturato dai tedeschi e portato in un campo di concentramento tra la Germania e l’Olanda. Qui, come lavoratore coatto presso le linee ferroviarie è costretto a subire le angherie delle guardie tedesche di giorno e i bombardamenti notturni degli alleati. Rientra a Bergamo nel settembre del 1945 ma la sua salute è ormai minata irrimediabilmente, per questo verrà dichiarato Grande Invalido di Guerra.

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