In classe con sciarpe e cappotti…
Sulla carta il progetto era partito con le migliori intenzioni: una caldaia che avrebbe dovuto avere come materiale combustibile la legna proveniente dai nostri boschi e che, da alcune valutazione economiche a suo tempo commissionate dalla precedente amministrazione, avrebbe potuto (ma soltanto grazie ad alcuni finanziamenti) dimostrarsi economicamente conveniente rispetto ad un impianto di tipo tradizionale.
Ma, ahimè, non sempre quello che viene considerato vantaggioso a livello progettuale si rivela poi effettivamente tale, tanto che questo impianto, possiamo dirlo, non ha mai funzionato!
Sto parlando della ormai famosa (ma non certo per i suoi pregi) caldaia “a cippato” installata nel 2013 presso le scuole medie di Desenzano-Comenduno dall’Amministrazione Carrara.
Una caldaia della potenza di 400 KW che sarebbe dovuta servire per riscaldare le sole scuole medie, ma che di fatto la precedente amministrazione ha deciso di utilizzare anche per la costruenda scuola elementare, nonostante il progettista avesse a suo tempo consigliato di incrementarne la potenza fino a 540 KW.
Una caldaia con problemi che si sono manifestati già durante la sua realizzazione e che, sin dalla sua prima messa in funzione (ma, vista la situazione, sarebbe più corretto dire “tentativo di accensione”), ha continuato a manifestare grossi problemi: prima a causa del materiale troppo umido utilizzato come combustibile (che non rispettava le specifiche minime richieste), che non ha permesso di fatto il funzionamento dell’impianto per tutta la prima parte del 2014, poi per altri problemi, in gran parte riconducibili a probabili errori di progettazione e/o realizzazione (con formazione di condensa all’interno del silo, che rendeva il materiale di nuovo umido).
Dal mese di luglio ad oggi gli interventi sono stati molti (sono stati addirittura pompati all’esterno 8000 litri d’acqua rinvenuti sotto l’assito in legno del silo, ora completamente marcio, che dovremo sostituire quest’anno alla fine della stagione termica) e presso l’impianto è costantemente presente un tecnico per scongiurare malfunzionamenti. Ma nonostante questo, ogni giorno c’è sempre qualcosa che non va!
E le quattro caldaie a gas d’emergenza? Una è completamente fuori uso e le altre tre non godono certo di buona salute, tanto che non riescono a sopperire ai malfunzionamenti della caldaia “a cippato”. La situazione di queste caldaie era già nota alla precedente amministrazione che tuttavia, pur sapendo che il nuovo impianto avrebbe richiesto frequenti spegnimenti per l’effettuazione degli interventi di manutenzione periodica (ogni 300 ore di funzionamento la caldaia “a cippato” deve essere spenta per un paio di giorni), non ne ha previsto la sostituzione.
Oggi le spese di questo pessimo investimento le stanno pagando i bambini ed i ragazzi che frequentano le scuole, gli insegnanti e le società sportive che utilizzano le palestre dei due edifici, a cui oggi non riusiamo a garantire né un riscaldamento decente dei locali, né un sufficiente approvvigionamento di acqua calda per i bagni.
UNA RESPONSABILITÀ PER TUTTO QUESTO QUALCUNO CE L’HA ED È GIUSTO CHE DIA CONTO AI CITTADINI DI QUANTO È STATO REALIZZATO.
E chi, con estrema leggerezza e superficialità, ha preso la decisione di installare questo impianto abbia almeno il buon gusto di evitare di affermare che ai cittadini albinesi la caldaia “a cippato” non è costata nulla! È vero, il Comune di Albino ha ottenuto un finanziamento regionale di €. 300.000,00 su una spesa totale di €. 358.000,00, ma SI TRATTA PUR SEMPRE DI SOLDI DEI CONTRIBUENTI che, se si considera che una caldaia a gas sufficiente per riscaldare i due edifici scolastici ha un costo che oscilla tra €. 30.000,00 e € 40.000,00, sono stati letteralmente buttati!
A differenza di chi ci ha preceduto che, una volta realizzato l’impianto, lo ha letteralmente abbandonato (lasciandolo fermo per tutti i primi mesi invernali del 2014), noi ci stiamo mettendo “anima e corpo” per farlo funzionare, …e non molliamo!
LA NOSTRA PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE OGGI È QUELLA DI TROVARE UNA SOLUZIONE, PRIMA CHE UN COLPEVOLE.
Non ci resta che provvedere quindi alla sostituzione delle vecchie caldaie di backup con una nuova, che possa garantire il riscaldamento dei due edifici scolastici nel caso in cui la caldaia “a cippato” continui a dare problemi. Cercheremo inoltre (anche grazie a finanziamenti regionali e statali) le risorse necessarie per effettuare un intervento di efficientamento energetico dell’edificio delle scuole medie, che a questo punto riveste carattere di estrema urgenza.
Cristiano Coltura, Assessore ai Lavori pubblici e Commercio






