Tante le cerimonie, le manifestazioni di solidarietà alla famiglia, le commemorazioni e i riconoscimenti attribuiti, in questi due anni, alla dott.ssa Eleonora Cantamessa, ginecologa di Trescore, investita e uccisa, a soli 44 anni, l’8 settembre 2014, a Chiuduno, mentre stava prestando soccorso a un giovane indiano Kumar Baldev, a terra esamine dopo una maxi-rissa scoppiata in mezzo alla strada tra connazionali. Non ultime la targa all’ospedale “Sant’Isidoro” di Trescore o la medaglia d’oro al valor civile attribuita dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Ma forse la più toccante, perché svoltasi proprio a Trescore, suo paese natale, è quella che è avvenuta lo scorso 6 maggio, quando si è svolta la cerimonia di intitolazione dell’asilo di via Zuera proprio ad Eleonora Cantamessa.
Così si legge sulla targa apposta di fronte alla scuola materna di Trescore Balneario: “Eleonora Cantamessa, medico, Medaglia d’Oro al Valor Civile, esempio di umanità, accoglienza e dedizione fino all’estremo sacrificio”.
La cerimonia ha visto una grande partecipazione popolare, segno dell’affetto che la popolazione trescorese nutre per l’eroica dottoressa: oltre ai genitori di Eleonora, la mamma Mariella Armati e il papà Mino Cantamessa, c’erano l’on. Giovanni Sanga, il consigliere regionale Mario Barboni, il sindaco di Trescore Donatella Colombi, il dirigente scolastico della scuola materna Raffaella Chiodini, altre a tutti i piccoli allievi, le loro maestre e le loro mamme. Ma anche i volontari della Protezione Civile, i Carabinieri della locale stazione, il comandante Carmelo La Spina e il vice-comandante Roberto Crocco, insieme al vice-prefetto aggiunto Patrizia Savarese.
A benedire la folla accorsa e la targa c’era il parroco della parrocchia di San Pietro apostolo don Ettore Galbusera, che ha avuto parole di ricordo per suor Clarangela Ghilardi, nel giorno del suo 21° anniversario di morte (6 maggio 1995). In effetti, come Eleonora è morta per salvare la vita di un’altra persona, così anche suor Clarangela (a cui è dedicato l’asilo nido di via Zuera, confinante con l’asilo) è morta per salvare la vita di altri: due donne unite dallo stesso fine, innamorate della vita, del prossimo, delle persone che vivono nel bisogno; due donne, due esempi di altruismo, che vanno ricordate da tutti.
Commossa, durante l’intitolazione, la mamma di Eleonora, che ha ricordato la grande passione della figlia per la vita, soprattutto per i bambini, “i suoi bambini”, come lei amava citare parlando di quelli che curava insieme alle loro mamme.
Ecco, dunque, il nuovo asilo di via Zuera, intitolato ad Eleonora Cantamessa, “un’eroina dei giorni nostri”.
Sara Nicoli






