Classe 2001, nato ad Alzano Lombardo il 15 settembre, Manolo Morettini, numero di gara 38, è uno dei piloti più promettenti del panorama enduristico nazionale e mondiale. Ed è di Vertova, la patria della regolarità, la terra di elezione del motociclismo “artigliato”, ora chiamato enduro. Protagonista del Team Honda RedMoto World Enduro, ma soprattutto alfiere del Motoclub BBM di Matteo Boffelli, con sede a San Pellegrino (località Pregalleno), fa parte del mondo motoristico da quando aveva quattro anni e della famiglia FMI (Federazione Motociclistica Italiana) dal 2008, e anche con un passato, neanche lontano, nel progetto Pata Talenti Azzurri FMI Enduro.

Considerato un talento puro della specialità, attuale massima espressione dell’enduro “made in Bergamo”, Manolo, detto anche “Manolito”, nonostante la sua giovane età, ha calcato le piste e i tracciati di mezzo mondo, e corso più volte la competizione “mitica” dell’enduro, la “Sei Giorni Internazionale”, la cosiddetta “Six Days”, con la Maglia Azzurra, suo sogno fin da bambino.

In questa intervista, la redazione di Paese Mio vuole conoscere non solo il pilota e i momenti più importanti della sua carriera, dagli esordi fino alla stagione agonistica 2025 che sta partendo a giorni, ma la persona, la sua storia, il suo rapporto con Vertova, proprio la “fucina” della regolarità prima e dell’enduro poi.

 

Pilota italiano di enduro del Honda RedMoto World Enduro Team, vicecampione del mondo nella Classe Junior 1. no dei piloti più promettenti del panorama enduristico mondiale: al termine della Sei Giorni il piemontese è stato il migliore della classe E3. Manolo Morettini Morettini che, in sella alla Honda Red-Moto 300 4 tempi

Nato ad Alzano Lombardo il 15 settembre 2001, Manolo è

 

Com’è nata la passione per le moto?

Tutto è nato a quattro anni, precisamente nel 2005, quando mio papà Battista mi comprò la prima motocicletta, un KTM 50. Da lì le prime corsette, le prime “sgommate”; poi, pian piano ho “assaggiato” la pista. Era il 2008: la prima gara era una del campionato regionale minicross; classe Debuttanti, in sella ad una Kawasaki 65 cc. Da lì un crescendo nel torneo regionale e nel campionato italiano.

 

Intanto, a Vertova, andavi a scuola?

Certo, ho fatto tutta la serie delle scuole dell’obbligo. Poi, dopo le medie mi sono iscritto al Centro di Formazione Professionale AFP Patronato San Vincenzo, sede di Clusone, dove ho conseguito il diploma di meccanico riparatore auto. Ma devo dire che il mio hobby è lavorare sulle moto.

 

Cosa rappresenta Vertova per te?

Beh, Vertova è il motociclismo, qui lo si respira ad ogni angolo, in ogni sentiero. Qui, a Vertova, il motociclismo è una passione che ti entra nel sangue, tutti vanno in moto, tutti sanno cosa è stato Vertova per il motociclismo; qui, è nata la moto-regolarità, quella particolare disciplina che ha esaltato il fuoristrada, regalando campioni indiscussi dal calibro internazionale, come Luigi Gualdi, Pierluigi Rottigni, Giovanni e Franco Gritti, Giuseppe Signorelli, Franco Acerbis, Alessio Gualdi, Pasquale Bernini, Claudio Oriboni, Carlo Paganessi, Elia Andrioletti, Dino e Franco Gualdi, e ancora Osvaldo Scaburri e Angelo Signorelli. Ed è naturale che proprio qui nascesse il Motoclub Vertova, che proprio quest’anno compie 70 anni di attività, capace di diventare una “casa” aperta a tutti gli appassionati delle due ruote e di lanciare nell’agone agonistico tantissimi piloti. Io, quindi, rientro in questa tradizione, un fatto naturale, fa parte della storia di Vertova; e come me ora altri piloti: i fratelli Busatta, Giancarlo e Cristiano, Simone Cagnoni, Gabriel Grassi, tanto per citarne alcuni. E anche chi è di altri paesi aspira ad iscriversi al Motoclub Vertova, come l’emergente Manuel Verzeroli.

 

Come si è sviluppata la tua carriera?

Dal 2008 inizio a correre nel campionato minienduro, su KTM, e già nel 2010 conquisto il titolo italiano, vinto anche nel 2012, sempre su KTM. Poi, nel 2013-2014 corro con il Team Benzoni di Songavazzo, su TM, e conquisto due piazze d’onore. In questi anni mi segue come allenatore Angelo Signorelli. Nel 2015, il passaggio alla Suzuki Valenti di Desio, con la quale vinco il titolo italiano nella 50 Codice. Titoo che replico nel 2016 e nel 2017. Nel 2018, invece, passo alla KTM Farioli, dove rimando fino al 2022, vincendo il titolo cadetti 125 nel 2018. Secondo posto, invece, nel 2019, nella classe Youth, ma per me è stato un anno d’oro, con la mia prima partecipazione al campionato mondiale, dove conquisto il sesto posto. Nel 2020 monto sulla 250, un anno interlocutorio. Ben migliore il 2021: secondo nel campionato italiano junior, 7° nella Coppa del Mondo Enduro Junior 1, 18° nel Mondiale Enduro Junior e 1° alla Sei Giorni Junior di Enduro, a Rivanazzano (Pavia). Poi, nel 2022, terzo nell’italiano e decimo nel mondiale. Altro cambio di marca nel 2023: passo al Team Honda RedMoto: sono primo agli Assoluti d’Italia di Enduro e 10° nel campionato mondiale, ma sesto nella Coppa del Mondo Enduro Junior 1. Lo scorso anno, infine, due secondi posti: nell’italiano e nel mondiale.

 

Come sta andando l’esperienza con il Team Honda RedMoto?

C’è un’ottima organizzazione, sono sempre stimolato, anche per la presenza di campioni come Holcombe e Oldrati, che mi danno consigli importanti.

 

E c’è sempre Vertova nel tuo cuore…

Certo, anche se sono all’estero o in giro per l’Italia, Vertova mi è sempre nel cuore. La mia famiglia, gli amici, la mia ragazza Simona. Inoltre, voglio ricordare Fabio Poli, di Vertova, con il quale ho frequentato insieme le scuole superiori e che ora è il mio meccanico.

 

Cosa vuol dire per te indossare la Maglia Azzurra?

Ho corso ormai diverse Sei Giorni di Enduro, dove mi confronto con la crema dell’enduro mondiale. E’ una bella soddisfazione, ma indossare la Maglia Azzurra è qualcosa di speciale, è un onore. Non è una cosa scontata poter rappresentare il proprio Paese.

 

Oltre agli Assoluti d’Italia, dove ti troveremo nel corso della stagione 2025?

In questa stagione parteciperò al campionato mondiale nella classe 300 senior E2. Mi sto allenando bene per arrivare preparato all’inizio della stagione: allenamenti in Toscana.

 

Sogni nel cassetto?

Vorrei vincere il campionato del mondo, un sogno di tutti i piloti. Ma anche indossare la maglia della Polizia di Stato, e far parte delle mitiche “Fiamme Oro”. In tal senso, sto facendo gli esami di ammissione.

 

T.P.