Ampi consensi e attestati di stima per gli operatori agricoli e zootecnici della Valle del Lujo. La 4^ edizione della “Mostra agro-zootecnica della Valle del Lujo”, infatti, andata in onda in una “due giorni”, presso il campo sportivo di Abbazia, ha fatto centro, mandando agli archivi una rassegna di settore molto partecipata e apprezzata, dove i visitatori hanno percepito e compreso “in diretta” i valori che sottendevano la sua organizzazione. Grande merito, quindi, alla cabina di regia organizzativa (l’associazione “Civicamente Albino”, in collaborazione con il gruppo “I giovani agricoltori della Valle del Lujo”), che ha allestito un evento di ampia portata, celebrando gli aspetti più significativi del patrimonio agricolo e zootecnico della Valle del Lujo. Proprio i suoi componenti sono stati applauditi nella serata conclusiva: il responsabile della manifestazione Pierangelo Peracchi, e i suoi collaboratori Ubaldo Colleoni, Gabriele Cugini, Isaia Carrara e Alessandro Breda.
In vetrina, una decina di aziende agricole e zootecniche, stalle e micro-fattorie, che hanno legato alla stanga un centinaio di capi, fra cui vacche da latte, bovini da ingrasso, pecore, capre, maiali, cavalli, asini, bufali (una novità!) e anche animali da cortile, come galline, anatre, conigli. Obiettivo: presentare le produzioni locali, “a chilometro zero”, che arrivano sui banchi direttamente dal produttore al consumatore senza intermediari. Uno “spaccato” della realtà agricola che lavora in Valle del Lujo, nel solco di una tradizione secolare che ora sta riemergendo grazie all’impegno e alla passione di alcuni giovani agricoltori. Oltre ad agricoltori e allevatori, c’erano anche casari, titolari di agriturismi e di alimentari, produttori di marmellate, miele, conserve e confetture. Insomma, la realtà rurale della Valle del Lujo.
I visitatori si sono compiaciuti per la logistica e i percorsi di visita, ben accessibili, ma anche per l’ampio punto-ristoro, dove si è potuto degustare una ricca serie di prodotti locali; gli stand dell’hobbistica; le bancarelle dei prodotti locali; le dimostrazioni canine; l’esposizione di trattori e macchine agricole; le passeggiate a cavallo; gli spettacoli di intrattenimento.
Un riscontro positivo, dunque, per questo evento; anche perché è andato oltre il suo aspetto di fiera ed esposizione, per diventare un momento di incontro e confronto fra operatori, dove discutere sulle attuali problematiche del settore primario.
Infatti, sebbene si stia verificando un rinnovato interesse verso l’attività agricola e zootecnica, queste incontrano ancora sofferenze, soprattutto a livello burocratico, che limitano lo sviluppo degli spazi di mercato. Di contro, gli enti e le istituzioni dovrebbero sostenere e aiutare questi giovani agricoltori, che con grande coraggio si stanno impegnando nel lavoro dei campi o nell’allevamento del bestiame, a dispetto delle crisi di settore e delle invasioni dei prodotti della grande distribuzione. Giovani agricoltori che stanno recuperando la memoria storica dell’agricoltura di valle, diventando un importante presidio ambientale, a tutela del territorio. E che, in diverse realtà, stanno promuovendo nuovi settori di produzione, i cosiddetti “settori di seconda generazione”: agriturismo, frutticoltura, orticoltura, florovivaismo, caseifici.
Quindi, ben centrato l’obiettivo della fiera agro-zootecnica: presentare la realtà agricola territoriale, promuovere le “filiere corte” e i prodotti “a km zero”, valorizzare le tante realtà di “agricoltura minore”. Del resto, l’agricoltura che ancora resiste in Valle del Lujo è un’agricoltura di valori, che si fondano sulla tipicità, sulla multifunzionalità, sulla biodiversità, sul rispetto ambientale.
Ti.Pi.