Tirafuorilalingua 2014: proclamazione dei vincitori
Per la prima volta va all’estero il 1° premio (+ 1000€) della 3^ edizione di TIRAFUORILALINGUA, concorso/festival dedicato alla lingua madre.
Se lo è aggiudicato la spagnola Carlota Coronado, regista e docente alla Università Complutense di Madrid, con il cortometraggio “Luciernaga” (lucciola), ambientato in una Madrid attraversata anche da una donna con espressione preoccupata mentre ripete costantemente la stessa parola: lucciola, lucciola, lucciola. Nel videomessaggio di saluto e ringraziamento appositamente inviato, perché impossibilitata a partecipare, la regista afferma che “è un corto in cui si vede come la lingua ci arricchisce ed è parte della nostra identità come persone e come popolo ed è una pena perdere questa ricchezza, rischio che si corre in particolare nell’esperienza migratoria”.
Questa la motivazione espressa dalla giuria: “Per aver saputo mettere in evidenza, in pochi minuti, un concetto molto sottile. La differenza in questo caso non è, infatti, tra una lingua e un’altra, ma tra due diverse sfumature della stessa lingua. Per la prima volta nel nostro concorso la lingua madre appare un ostacolo, qualcosa di così profondamente insito in noi da non potercene liberare nemmeno quando lo vorremmo, un segno che, piaccia a noi o meno, ci distingue per tutta la vita. Apprezzato, poi, dalla Giuria anche il livello tecnico ed artistico del cortometraggio: semplice, chiaro, ben costruito, ben recitato e con i giusti ritmi. Innumerevoli poi gli spunti forniti che vanno ben oltre il tema del concorso: la discriminazione, le spietate e spesso discutibili leggi del marketing e via dicendo…”
Anche il premio dedicato alla sezione “giovani-scuole” farà tanti chilometri: se l’è aggiudicato l’Istituto Tecnico per il turismo “Marco Polo” di Palermo con il cortometraggio “Juanita”, ambientato nello stesso istituto siciliano nel quale l’inserimento in classe di un nuova alunna immigrata viene raccontato con “suoni taglienti come lame, profondi silenzi e un linguaggio sconosciuto, in attesa del momento per prendere la parola”. Il regista Piero Cannata, nel messaggio inviato da Palermo, ringrazia “di cuore al pubblico presente in sala, l’organizzazione del festival e tutti i membri della giuria per aver apprezzato e premiato un piccolo corto come “Juanita” che, in tempi di grande intolleranza e alienazione, ci insegna come il rispetto e l’amicizia non abbiano bisogno di parole e permettano agli uomini di comunicare tra di loro meglio di qualsiasi linguaggio”.
Gran cerimoniere della serata è stato il cantante/rocker BEPI, nei panni del bravo presentatore: “La serata finale del concorso TIRAFUORILALINGUA è sempre qualcosa di profondamente diverso da un evento musicale del Bepi. Ad Albino in queste occasioni cerco di ricordarmi che davanti non ho solamente bepifan e soprattutto che non sono io, una volta tanto, il protagonista della serata. I protagonisti sono gli autori e le loro opere ai quali se mai io cerco di dare continuità, saltando con la maggiore disinvoltura possibile da un video a un racconto, da una canzone a una scultura.”
Sul palco dell’Auditorium comunale di Albino sono saliti a presentare la propria opera i giovani bergamaschi Viviana Grassi di Vertova, autrice del saggio breve “Tutte le sfumature della neve”, Gessica Pirola di Dalmine, realizzatrice della scultura “RAIS (radici)”, e Hermes Ekamba di Carobbio degli Angeli che ha letto, prima in francese e poi in italiano (le sue due lingue madri) la poesia “lontana terra dei miei lontani avi”. Protagonista anche il dialetto bresciano con la canzone rap “Ho commesso un dialetto”, di Andrea Dellavedova, e il racconto “Pi Cica campanaro” di Armando Azzini, che ha ricevuto una menzione speciale della giuria “Per aver saputo rappresentare con efficacia un concetto diverso di lingua. L’utilizzo delle campane da parte del protagonista muto aggiunge un importante valore simbolico ad un racconto ben scritto (anche dal punto di vista ortografico) nel quale il dialetto bresciano ha un’importanza non indifferente. L’autore dimostra, infatti, non solo di averne un’invidiabile padronanza, ma anche di saper cogliere le sfumature che ne mettono in evidenza il valore storico e sociale.”
Il pubblico presente in sala ha sottolineato con applausi il livello decisamente alto delle proposte artistiche presentate. Così come apprezzamenti al Festival e all’omonimo progetto promosso dal Sistema Bibliotecario della Valle Seriana sono arrivati dalle autorità chiamate alla consegna del premio (ideato, realizzato e donato dalla Persico Stampi di Nembro): il Sindaco di Albino Fabio Terzi, l’ass. di Albino Emanuela Testa e l’ass. di Leffe Abele Capponi.
La serata sì e conclusa con uno squisito buffet multietnico e con un arrivederci al 21 febbraio 2015, Giornata Internazionale della Lingua Madre, data individuata per il lancio del bando di concorso della 4^ edizione.






