L’Anno Santo nasce dal pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli. E perché i primi protagonisti furono proprio i pellegrini, giunti in gran numero a Roma nel 1300, per guadagnare le indulgenze. Al punto da convincere Papa Bonifacio VIII a proclamare il primo Giubileo della storia.

In effetti, se ci si riflette anche solo un attimo, tutta l’esistenza del cristiano è da intendersi come un pellegrinaggio verso la patria celeste. E la stessa storia della salvezza, dopo l’uscita di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre (un pellegrinaggio in negativo, potremmo dire), inizia con il “pellegrinaggio” di Abramo, al quale Dio chiede di lasciare la sua terra natale per andare dove Egli stesso gli mostrerà.

La dimensione itinerante della nostra fede è dunque costitutiva, iscritta nel Dna di ogni credente, e in fondo di ogni uomo, se è vero che anche sul piano della pura conoscenza ci siamo mossi dalle caverne per arrivare sulla luna e oltre. Quante volte papa Francesco richiama questa dimensione, parlando della Chiesa in uscita o in cammino o sinodale. E sinodo significa, appunto, cammino fatto insieme e dietro a Cristo.

In sostanza siamo chiamati a ripetere costantemente nelle nostre vite l’esperienza di Emmaus, camminando insieme al Viandante sconosciuto, che con le sue parole sa però riscaldare il nostro cuore e aprire i nostri occhi, fino a quando lo riconosciamo nello spezzare il pane e corriamo ad annunciare a tutti che il Signore è risorto. Ecco, questa è esattamente la dinamica del pellegrinaggio giubilare, che quest’anno condurrà milioni di pellegrini a Roma.

Ma c’è anche un pellegrinaggio che possiamo fare ad Albino: il “Pellegrinaggio Giubilare delle 7 chiese di Albino”, che rimanda al “Pellegrinaggio delle 7 Chiese”, ideato da San Filippo Neri nel XVI secolo nelle sette basiliche di Roma, una delle più antiche tradizioni romane. Ebbene, l’invito delle parrocchie di Albino è di essere “pellegrini di speranza nelle strade della nostra città”, cioè visitare sette chiese, come nell’antica Roma, per sentirsi uniti in un percorso nell’anno del Giubileo. Ad ogni tappa, una breve preghiera, visita della chiesa e punto di ristoro con consumazione.

Insomma, una camminata, certamente non competitiva, dove ciascuno, con la propria andatura, può compiere questa sorta di pellegrinaggio. L’iniziativa è aperta a tutti, famiglie e singoli. Per partecipare occorre iscriversi nei propri oratori entro il 16 febbraio, versando una quota di 10 euro a persona, dai 14 anni (nati nel 2010) in su, 5 euro per i ragazzi delle elementari e delle medie; gratuita per i bambini fino all’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

Chi volesse vivere solo un tratto del cammino, può presentarsi a Fiobbio, alle 12.30, per il pranzo. L’evento si svolgerà anche se dovesse piovere.

Queste le tappe. Partenza da Comenduno, alle 8, con consegna del kit del pellegrino: colazione in oratorio. A seguire, Vall’Alta, con merenda mattutina in oratorio; Abbazia, con aperitivo in oratorio; Fiobbio, con visita anche della tomba della Beata Pierina Morosini e consegna del pranzo al sacco in oratorio; Trinità, con consegna di uno snack; Desenzano al Serio, con visita al santuario, preghiera alla Madonna e merenda in oratorio; San Giuliano, con Messa alle 17.30 e cena e buffet in oratorio.