La Chiesa della SS. Trinità d’Oltre Serio

Nel fondo notarile di Pecino Venturina (1361- 1369) si rileva: Il 16 gennaio 1368 ad Albino, nelle divisioni di terre tra i Dividoni di Albino ed i Borella di Desenzano, Bertolino fu Rogero e Giacomo fu Paolo Lorandi Marinoni, ambedue di Desenzano, come Procuratori del Consorzio della Domina S. Maria di Desenzano, (altare della Cappellania Marinoni), atto del notaio Giovanni Marinoni del 3. 10. 1367: ricevono da Gisla, vedova di Gasparino Marinoni di Desenzano abitante alla Triginiola (Trighignola), casa sotto la giurisdizione ecclesiastica di Desenzano (fino al 1937), nei pressi della chiesetta della SS. Trinità d’Oltre Serio lire 4, che il marito aveva assegnato al Consorzio della MIA nel suo ultimo testamento. Se la cascina Trighignola è del trecento, la chiesa della SS. Trinità sicuramente è anteriore. Il campanile di questa era una torre di avvistamento per gli eserciti mercenari stranieri di passaggio, detta torre era formata di grandi mazzi di pietra e la chiesa da sassi di fiume. Si veda nel quadro del Moroni, la torre vicino alla cappella dedicata all’Incoronata… Nel manoscritto del Mozzi si rileva: La campanella della SS. Trinità d’oltre Serio fu fatta nel 1469. Nel 1530 i Disciplini bianchi di San Lorenzo e Gottardo di Albino domandano al vescovo Pietro Lippomani, il “Romitorium in Monticulo SS. Trinitatis” essendo questi ormai in rovina: Die 22 Maj 1530 Factum fuit Concilium Credentiae Communis de Albino, in quo aderent omnes infrascripti et qui sunt plusquam duae partes trium partium praefacti Concilij Communis, et in quibus conristit sis. Faltas praedictio Communi secundum formam Statutorum Vallis Serianae inferioris, et dicti Communis, et in quo ordinatum fuit Jacobo qm. Fachini de Usubellis Ministro Scholae Disciplinorum de Albino quod a transforat ad Em. E. D. G. electum Episcopatum Bergomi, et cum humiliter regore ut dignetur unire Oratorium Sanctae Trinitatis factum super Territorio Communis Majoris Albini cum praefacta Schola Disciplinorum et protuit sibi melius videatur rogantes eum. Nomi Magister Antonius Bursa, Michael dé Personenis Concedes, et Sindici Bapt.a dé Dividonibus, Donatus dé Marinis, Joannes Belandis, Tadeus dé Carcijs, Joannes Petrus dé Mapheis, Marsilius dé Caserijs, Stefanus dé Adobatis, Paulus Joannes Marchesijs, Franciscus qm. Sphioli dé Grigis, Fachinus Joannes Arici, Julianus Zenti, omnes Consularij, et de Concilio Credentie Communis. Ego Bapta qm. D.ni Comini dé Personeni Not. publ. Berg.is et Cancell. Praefate Communitatis scripsit et fidem premissarum se me subpsit. Il 21 Giugno 1549 “Mandato” del Capitano di Bergamo, ad istanza di un Gromazzi Sindaco di Albino, che sotto pena di ducati 50, niuno ardisca lasciar ballare in questi giorni festivi all’Oratorio della SS. Trinità, ne in Albino, ne in pubblico, ne in privato, con pena a ciascun sonatore di £ 50 per ovviare a scandali e rizze che sogliono occorrere. Il 7 Maggio 1764 alla Chiesa della SS. Trinità d’Oltre Serio si celebra un Ufficio Solenne in onore di S. Ubaldo patrono dei cacciatori, vi cantano 15 preti e 6 chierici. (I cacciatori facevano la festa al loro Patrono). Vi è ancora la cappella ornata di bellissimi stucchi dorati con un cappello vescovile. Nella Visita Apostolica nel 1575 S. Carlo Borromeo trova in loco l’eremita Cristoforo de Locatis di 71 anni, in abito bianco che viveva di elemosina nella piccola casetta dietro la chiesa ed aveva cura di questa. Nel 1956 essendo stata profanata l’Eucarestia a Sorisole, il vescovo Adriano Bernareggi per evitare in seguito simili gravi inconvenienti, ordina che in tutte le chiese sia rinforzato il tabernacolo dell’altare. Alla romita chiesetta della SS. Trinità d’Oltre Serio, Don Pietro Carrara applicando il decreto del vescovo di Bergamo, appaiono tra i calcinacci dietro l’altare dei meravigliosi affreschi. La Curia inviò Don Angelo Rota e questi grattando l’intonaco in altro sopra di essi, fece una scoperta interessante, un antichissimo affresco del ‘300 di autore anonimo: Tre Persone della SS. Trinità “uguali e distinte” sedute davanti ad una mensa. Il Concilio di Trento definì gli affreschi del ‘300 di gusto ereticale e in seguito furono coperti con calcina. Il valente pittore Michele Frana da Gandino restaurandoli confermava che quelli sotto del ‘500 sono opera dei pittori Marinoni di Desenzano, (che avevano una casa in Trighignola). Nel ‘500 fu commissionato al pittore G. Battista Moroni di Albino il quadro della SS. Trinità per questa chiesetta, detto quadro nell’800 essendo soppressa la chiesetta fu portato in S. Giuliano e sul luogo si fece una copia dal pittore Paolo Rota su cui campeggia lo stemma dell’offerente nob. Spinelli del luogo. Dal 1650 al 1970 al “Romitorio” della SS. Trinità vi furono 32 Cappellani tra i quali il fondatore della cappellania Pre Carlo Bresciani e il canonico Federico Gambarelli, l’ultimo cappellano (dal 1936 al 1970) fu Don Pietro Carrara nativo di Fiobbio e missionario in Cina, per 34 anni. Alla SS. Trinità venne varie volte il cardinale Gustavo Testa a rendere visita a Don Piero suo condiscepolo di Seminario. Pre Carlo Bresciani fu prima cappellano dell’antica chiesina del “Miracolo di Desenzano” sull’architrave della porta laterale del santuario verso la strada si legge: “B. Deiparae Virgini Praes. Carolus Brixianus albinensis has valvas D.D.D.1691”. e su quello della SS. Trinità d’Oltre Serio la scritta del portale:“ex devoctione Rev. Carolus Brixianis 6 Junij 1699”. Questi lasciò al “Romitorio” d’Oltre Serio in eredità una infinità di terreni, case e molti quadri di notevole pregio. Nei due anni in cui il tenore Federico Gambarelli visse alla SS. Trinità, sopra l’altare laterale aveva posto la statua della Madonna di Guadalupe e sotto la mensa la statua di S. Espedito martire, tolti poi alla sua partenza. Lasciò in loco una urna con il capo di S. Ciriaco diacono martire. Nell’800 vi abitò nei mesi estivi il conte Guglielmo Lochis elettore della Residenza Zenuchina della Prepositurale di S. Giuliano; in seguito vi abiterà il sig. Ruggeri Vincenzo di Vertova amministratore di detta Prepositurale. Nel 1911 la famiglia Bertani di Milano fabbrica la sua villa dietro la chiesa. Nel 1951 vi si stabilirono le suore della Misericordia di Savona. Nel 1956 quando si rinvennero gli antichi affreschi, il giorno della SS. Trinità fu invitato mons. Federico Berta già segretario del vescovo Bernareggi, ha benedire i restauri. Ha decorare la solennità venni con il coro delle ragazze di Comenduno che cantarono la “Messa dell’Oltrasi”. L’anno seguente 1957 si fece il Coro alla SS. Trinità con 19 ragazze della zona circostante che durò 13 anni, fino alla morte di Don Piero. Ad insegnare ed accompagnare il canto salivamo noi alla domenica dopo il servizio d’organista a Comenduno. Si incominciò con la Messa dell’Oltrasi, Cum Jubilo, Picchi, Cristo risusciti, la Messa in italiano e tutti gli anni si imparava una Messa… nuova. Alle ore otto nelle domeniche e solennità, la Messa e la Benedizione Eucaristica, perchè dato la distanza nessuno andava in parrocchia di Fiobbio. Don Piero essendo curato, vi andava a piedi anche se il sentiero acciottolato era gelato e molte volte la schiena lo misurava per lungo e per …

 

Nellio Carrara