Sale alla ribalta delle cronache letterarie Michela Pegurri, scrittrice di Vertova, che da alcuni mesi è in libreria con il suo libro “Incontri”, pubblicato da Porto Seguro Editore di Firenze.
Si tratta dell’opera prima di Michela Pegurri, che questa estate ha lavorato alla promozione del libro, la cui presentazione a Bergamo è prevista per il prossimo ottobre.
Nata ad Alzano Lombardo il 9 dicembre 1989, ma residente a Vertova, Michela ha conseguito una laurea magistrale in Lingue per la comunicazione e la cooperazione internazionale, presso l’Università degli Studi di Bergamo: inglese, tedesco, francese. Lavora per un’azienda estera, con sede in Italia, che si occupa di omologazione di veicoli, cosa che le permette di utilizzare le lingue giornalmente. Diverse le sue passioni: in primis, scrivere e leggere; di solito “divora” una quarantina di volumi all’anno); poi ama ascoltare musica metal e per tenersi in forma si appende a testa in giù, una cosa un po’ pazza che si chiama Antigravity, molto ma molto divertente. Poi, ama viaggiare ed esplorare: il suo habitat naturale è la montagna, soprattutto l’alta montagna, dove dichiara di star bene, facendo escursioni e arrampicate, che la riempiono di serenità, specie se seguite da un bivacco all’aperto.
Ma chiediamo a Michela Pegurri i motivi che l’hanno spinta a scrivere questo libro. “Tutto è nato proprio dalla necessità di ritrovare la serenità in un periodo difficile, che però a posteriori si è rivelato fondamentale per la mia crescita – sottolinea Michela – L’esperienza della scrittura mi ha permesso di evolvere da una persona che cercava di essere quello che gli altri volevano in una persona che invece si conosce, è orgogliosa di chi è e non è più disposta a scendere a compromessi sulla propria identità. I pilastri di questo percorso sono proprio gli incontri a cui il libro si ispira. I viaggi mi hanno permesso di aprire gli occhi e capire, tramite l’incontro con l’altro, che le persone, me inclusa, sono quello che sono e che va bene così”.
Passione per i libri, quindi passione per l’amore e le relazioni, le idee e la libertà, il pensiero e i sentimenti: in una parola, la vita. Perché – come scriveva Stéphane Mallarmé – “Il mondo, alla fine, è fatto per finire in un bel libro”.
“Non ho un lettore ideale in mente – continua Michela – Anzi, mi piacerebbe se il libro riuscisse a raggiungere un pubblico vario, di modo che ogni esperienza possa entrare in contatto col testo in maniera originale, nella speranza che il libro possa suscitare pensieri e ragionamenti”.
Un libro molto interessante, che sta trovando gradimento nelle librerie, a Bergamo e provincia come pure in Media Valle, e anche sui siti internet specializzati. Un’opera che sta lanciando sul palcoscenico letterario una scrittrice profonda e stilisticamente preparata.
E per il futuro? “Ora, voglio continuare questo percorso di crescita e condividerlo con gli altri, attraverso magari un altro libro… se trovo il tempo di scriverlo – afferma Michela – Di idee ce ne sono davvero tantissime. Nel frattempo, parto per il primo viaggio dell’era Covid, in Islanda, che sicuramente mi porterà ad altre riflessioni”.

T.P.