Rischio chiusura per il Parco Paleontologico

Il Parco Paleontologico di Cene, il giacimento di fossili della Val Seriana in cui nel 1973 è stato scoperto l’Eudimorphodon ranzii, il rettile volante più antico della terra, chiamato confidenzialmente “Eudi”, rischia la chiusura per carenza di fondi. E tutto questo nonostante riceva ogni anno migliaia di visitatori (1.200 visitatori del 2014, con picchi oltre i 2.000 nelle “stagioni” migliori).

 

Non si tratta di una voce, ma della cruda realtà. La Comunità montana Valle Seriana, l’ente gestore, ha comunicato questa notizia nello scorso mese di aprile ai Comuni di Cene (proprietario dell’area ceduta in comodato d’uso gratuito) e di Bergamo (che con il Museo di Scienze naturali “Caffi” è partner scientifico). Dei 33.000 euro annui di costi di gestione e funzionamento, ora la Comunità montana dichiara di essere disposta a pagare soltanto 18.000 euro per pura gestione, ma non ritiene di potersi accollare la differenza di 15.000 euro, relativa ai servizi didattici, chiedendo che questi vengano corrisposti dal Museo “Caffi” di Bergamo.

Dunque, “ballano” 15.000 euro e, a meno che non si riesca a far quadrare i conti attraverso una compartecipazione di investimenti, il Parco va verso la sua chiusura.

La cruda realtà è che si pensa di far funzionare il Parco soltanto fino a giugno, per le visite delle scolaresche. Poi, stop, dovrebbe chiudere i battenti.

In verità, in molti si stanno dando da fare per scongiurare questa ipotesi. Ma il rischio di chiusura è più che tangibile. Colpa dei tagli regionali che stanno mettendo in ginocchio le finanze delle Comunità montane lombarde, quindi anche di quella della Val Seriana, che ormai ha imboccato la strada della prossima soppressione, per mancanza di fondi e di dipendenti. In verità, la Comunità della Val Seriana, come altre 23 Comunità lombarde, è in fase di emergenza, e quasi tutte stanno valutando quali servizi prioritari mantenere e dove tagliare.

Comunque, sono molti gli enti pubblici, le associazioni, i semplici cittadini che si stanno muovendo per evitare questa possibile chiusura. Del resto, la struttura è troppo importante, per subire un simile affronto. E’ un Parco di “prima categoria”, nato per valorizzare uno dei più importanti giacimenti paleontologici del mondo, dopo la scoperta del “rettile volante” che rivoluzionò le ipotesi fino ad allora elaborate sull’origine degli pterosauri: si riteneva, infatti, che fossero comparsi sulla Terra soltanto nel Giurassico, 20 milioni di anni più tardi rispetto al Triassico, al quale fu datato questo scheletro perfettamente conservato. E proprio questo scheletro ha assunto un valore immenso, perché è diventato il simbolo del museo di Città Alta (dov’è esposto con il becco raffigurato nei colori giallo e rosso, in onore ai colori dello stemma della città) ed è per la scienza l’”olotipo” della categoria, cioè l’esemplare che definisce le caratteristiche di tutta una nuova specie.

Chi si sta muovendo contro la possibile chiusura del Parco Paleontologico di Cene è anche il gruppo di minoranza consiliare “Insieme per Cene”, che ha recentemente presentato al sindaco di Cene, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, una mozione ad hoc, a firma del capogruppo Lorenzo Correnti, relativa a questa ipotesi. Così, si legge:

“Intanto, alcune premesse: a mezzo stampa il gruppo “Insieme per Cene” è venuto a conoscenza della volontà di uno degli Enti (Comune di Bergamo) che gestiscono il Parco Paleontologico di Cene di non più concedere le risorse necessarie per garantirne l’apertura; a seguito di tale decisione il Parco verrà completamente chiuso; per la verità, il Parco Paleontologico di Cene rientra fra quelli che rivestono maggior importanza a livello mondiale; lo scorso hanno è stato visitato da 1.200 persone, tra cui varie scolaresche, a sottolinearne la valenza didattico-culturale; per il funzionamento del Parco sarebbero sufficienti 15.000 euro; il Parco può rivestire un ruolo di primaria importanza nel rilancio turistico di Cene e dell’intera Valle Seriana. A fronte di tali premesse, lo scrivente gruppo presenta la seguente mozione: “Il Consiglio Comunale conferisce mandato al Sindaco del Comune di Cene di attivarsi in tutte le sedi opportune al fine di ottenere i necessari finanziamenti per mantenere in essere l’apertura del Parco Paleontologico di Cene. Invita altresì il Sindaco a mettere in atto tutte le strategie necessarie per valorizzare il sito Paleontologico”.

La mozione, discussa in consiglio comunale nella seduta del 29 aprile, è stata approvata all’unanimità, con i voti anche del gruppo di maggioranza. Un fatto importante, segno che tutti hanno a cuore la sopravvivenza del Parco.

“Ci teniamo molto al Parco – spiega Lorenzo Correnti – Non per nulla il Parco Paleontologico rientrava nel nostro programma elettorale fra i cinque punti a costo zero. Infatti, il programma recitava: “In periodi di crisi come questo il rilancio di un paese deve passare attraverso la valorizzazione di realtà già presenti sul territorio. Da questo punto di vista Cene ha la fortuna di avere già attivo un parco paleontologico conosciuto a livello mondiale, valorizziamolo”. Quando ci troviamo a discutere con i colleghi dei Comuni confinanti, si parla anche di sviluppare il turismo come fonte di lavoro in luogo di quelle attività produttive che hanno chiuso. Ebbene, il parco può diventare una fonte di attrazione non solo per Cene, ma per tutta la Valle”.

Proprio per una certa sensibilizzazione data all’argomento, la Sovrintendenza ai Beni Culturali ha invitato la Comunità Montana Valle Seriana, il Comune di Cene e il Comune di Bergamo (è presso il museo “Caffi” che si trova lo pterosauro), ad organizzare un incontro a tre: questo è stato convocato per sabato 16 maggio, presso la sede del parco.

Sara Nicoli