Un’intera comunità in lutto. Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre, per il sopraggiungere di un malore improvviso, è morto Ernesto Breda, figura stimata e apprezzata in città, perché è stata per tantissimi anni l’anima del cinema (e anche della fotografia) di Albino.
Albinese doc, essendo nato proprio ad Albino nel 1937, Ernesto Breda era proprietario di un negozio di fotografia, il “Foto Cine Breda”, in via Mazzini, che gestiva con il figlio Paolo. Chi non lo ricorda sulla soglia del negozio, … una presenza familiare, fissa, vera istituzione del centro storico di Albino.
Ma la sua grande passione era il cinema, una passione che ha coltivato per tutta la vita, fin da piccolo. Infatti, da ben 70 anni stava dietro il proiettore del cinema parrocchiale di Albino. Dal 1951 come operatore: fu il curato di allora, don Domenico Gianati ad introdurlo per la prima volta in cabina. E dal 1967 come responsabile della conduzione e della programmazione del Nuovo Cineteatro di Albino: calendario dei film, contratti, pratiche amministrative, organizzazione dei volontari alla biglietteria, al bar, alla pulizia della sala, alle affissioni delle locandine, alle proiezioni. Da alcuni anni, piano piano, aveva lasciato questo impegno al figlio Paolo, ma la sua presenza si sentiva sempre; per lui era difficile staccarsi dalla “sua” creatura, la macchina di proiezione
L’impegno di Ernesto Breda, però, non si limitò al Cineteatro di Albino: per molti anni fece parte del Consiglio tecnico-economico del SAS (Servizio Assistenza Sale cinematografiche) di Bergamo.
Ma il grande regalo di Ernesto Breda ad Albino lo fece il 5 marzo 2010, quando con la proiezione del film Disney “Alice in Wonderland”, fece sbarcare nel Nuovo Cineteatro della parrocchia di San Giuliano il cinema “3D”: quel giorno, il Cineteatro parrocchiale, la “sua” casa, che divenne la prima “monosala” in “3D”. E a gestire la struttura c’era ancora lui, allora 73enne.
Per gli appassionati di cinema fu un grande evento. Ma, in particolare, per i cittadini albinesi che, grazie alla lungimiranza e agli investimenti promossi dalla parrocchia di San Giuliano, e anche alla competenza e professionalità di Ernesto Breda, poterono andare al cinema e gustarsi l’effetto realistico e insieme magico del tridimensionale. E’ stato lui l’anima e il motore dell’operazione.
Certo, non dimentichiamolo, in Bergamasca c’era già da alcuni anni il “3D”, ma soltanto nella “multisala” di Curno e di Treviglio. Ma nessuna “monosala” fino ad allora aveva mai pensato di innovarsi così tanto.
La stima degli albinesi per Ernesto Breda si è vista durante i suoi funerali, celebrati dal prevosto don Giuseppe Locatelli. La chiesa parrocchiale di Albino, infatti, ha fatto fatica ad accogliere tutti.
Ernesto Breda lascia la moglie Teresa, i figli Paolo e Laura, le nipoti Greta e Naila e il pronipote Edoardo.
La redazione di Paese Mio esprime vive condoglianze alla famiglia.

M.M.